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Cronaca

Rimini è la seconda provincia in Italia per PIL turistico pro capite

A stilare la calssifica è il quotidiano economico Il Sole24Ore che, nell'edizione odierna, fa il punto sul Pil turistico

‘Il turismo invisibile’ incide su un assunto preciso: i deficit organizzativi e industriali del Paese impediscono all’Italia di utilizzare compiutamente le sue enormi potenzialità. Il dato del Country Brand Index ne dà un’esatta dimensione: sul podio per bellezze artistiche, culturali, naturali, al 18 posto per capacità di utilizzarle (offrendo servizi, sicurezza, iniziative, promozione) secondo potenzialità, facendole diventare elementi attrattivi. Diciamo che Rimini può essere un buon modello a cui ispirarsi. Lo scrive chiaramente Guido Caselli nella parte finale della ricerca: ‘In alcuni casi il tratto distintivo sta nel patrimonio naturale o artistico, in altri- Rimini su tutte- va ricercato nella capacità di aver costruito attorno alle risorse naturali un sistema turistico con caratteristiche difficilmente replicabili altrove. Difficilmente replicabili perché la istintività non è nelle infrastrutture, nelle spiagge o nelle discoteche, ma nel capitale sociale, nella cultura dell’accoglienza, nelle persone e nella rete che unisce’.

Noi siamo questi e siamo leader (non solo) per questo. Ed è un valore eccezionale, sul quale abbiamo costruito un modello. Ma l’altro lato della medaglia è dire ‘non basta’. Come sottolinea Caselli quello che rende competitivo è ‘l’essere originali, avere delle caratteristiche distintive che ci differenziano dalla media’. E Rimini sarà ancora più forte, robusta, lungimirante quando valorizzerà compiutamente la qualità data dal suo patrimonio storico, artistico, ambientale. La direzione è quella, imboccata qualche anno fa, in mezzo alla tempesta di una crisi economica mai vista prima e alle difficoltà di un modello di sviluppo maturo. Il capitale sociale che la comunità riminese ha saputo costruire in un momento molto duro, abbracciando il cambiamento, la valorizzazione dei motori culturali, le fogne e la salute del mare, lo stop al consumo del territorio, ci permette adesso di essere più attrezzati davanti alle sfide del futuro. Siamo già al top, siamo la locomotiva del turismo regionale e nazionale, di un comparto industriale che crea ricchezza, lavoro, comunità. E che ora sappiamo anche che ha un valore preciso, tangibile, equivalente a una legge di bilancio. Ma quei 3,5 miliardi di euro di Pil prodotto a Rimini non sono scritti sulla pietra: Se non ci daremo da fare per preservare e alimentare questa eccellenza, tra qualche anno saremmo a commentare tutt’altro quadro. E’ meglio e più utile che queste cose le si dica appena reduci da un grande successo di pubblico e da numeri attestanti un modello fortunato. Non siamo ancora al traguardo: tanto lavoro ci aspetta. Ma quello che abbiamo dietro le spalle ci conforta. Leader è chi accelera, non chi si siede”.

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