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Cronaca

Evade il fisco per quasi 1 milione di euro, nei guai commerciante all’ingrosso

Per l'uomo, che si occupa di telefonia, elettronica ed accessori per computer, è scattato il sequestro preventivo da parte delle Fiamme Gialle

La Guardia di Finanza di Rimini, al termine di una verifica fiscale nella quale è stata constatata un’evasione di circa 1 milione di euro, ha eseguito un sequestro preventivo per equivalente di conti correnti ed un automezzo a carico di un commerciante all’ingrosso di componenti di telefonia mobile e fissa, elettrodomestici, elettronica ed accessori per computer, per un valore complessivo di oltre 278.000 euro. Il sequestro arriva al termine di un’attività ispettiva avviata nel 2012, anche in collaborazione con le forze dell'ordine della Repubblica di San Marino, che ha consentito di individuare e sventare un sistema di frode fiscale“carosello” attuato tramite società cartiere interposte con sede in Rimini e a Sant’Angelo in Lizzola (PU) e altri schermi societari fittiziamente localizzati a nella Repubblica del Titano. A conclusione delle due verifiche fiscali, comprendenti anche paralleli accertamenti patrimoniali e indagini di polizia giudiziaria, è stata accertata una milionaria frode fiscale attuata tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per un totale di 8.715.534,21 di euro e IVA pari a 1.813.749,55 di euro.

Questo ha permesso la segnalazione di 8 persone, tra cui un professionista, all'autorità giudiziaria per retati fiscali e di eseguire il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto del reato pari ad 2.640.350,61 euro nei confronti dell’amministratore delle due società e del consulente fiscale, domiciliato nella provincia di Pesaro Urbino, di beni mobili e immobili, quote societarie e saldi attivi dei conti correnti. Successivamente, dallo sviluppo dei dati acquisiti nel corso delle indagini, avendo individuato uno dei principali fornitori fittizi delle due società, N. F., calabrese di 63 anni, da tempo domiciliato nella provincia di Rimini, anche lui dedito, con la propria ditta individuale, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, i militari della Compagnia hanno avviato un’ulteriore verifica fiscale, che consentiva di constatare che l’imprenditore aveva omesso di presentare la dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2011 per un totale di 958.699 euro corrispondenti alle fatture false emesse; occultato i documenti contabili della ditta; evaso l'IVA per 278.709,56 euro negli anni 2010 e 2011.

N. F. è stato quindi segnalato all’Agenzia delle Entrate di Rimini per le contestazioni di natura amministrativa, nonché alla locale Procura della Repubblica, avendo superato le soglie di punibilità penale, per i reati di cui agli artt. 5 e 10 del D.lgs. 74/2000 (omessa dichiarazione dei redditi e occultamento di documenti contabili) applicando l’ormai consolidata giurisprudenza che consente di contestare i ricavi fittizi derivanti dall’emissione di fatture per operazioni inesistenti in quanto riconducibili a proventi illeciti. Per tale motivo al termine delle indagini, i finanzieri hanno proposto alla Procura della Repubblica di richiedere al Giudice per le Indagini Preliminari anche il sequestro preventivo del profitto del reato, quantificato in 278.709,56 euro. Accogliendo in pieno la proposta delle Fiamme Gialle, il Tribunale di Rimini ha emesso il richiesto provvedimento di sequestro dei saldi attivi dei conti correnti individuati tramite l’accesso all’Anagrafe dei Rapporti e di un’autovettura storica, che è stato eseguito nei giorni scorsi dai militari della Compagnia di Rimini.

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