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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Evasione fiscale da 2 milioni di euro, scatta maxi sequestro della Finanza

Nei guai una nota società con sede in Cattolica operante nel commercio di articoli per la casa

Mancata contabilizzazione e dichiarazione dei ricavi  per oltre 4 milioni di euro con un reddito imponibile sottratto al fisco pari a oltre 2 milioni di euro e un'evasione di Iva per 600mila euro. A finire nei guai è stata una nota società, con sede a Cattolica, operante nel commercio di articoli per la casa smascherata dagli inquirenti edlla Guardia di Finanza cattolichina. Secondo le accuse i prodotti, pentole antiaderenti, estrattori di succhi, grattuge, casseruole e altro, oltre che nelle fiere venivano commercializzati dall’impresa italiana anche attraverso un sito internet e venivano acquistati da una società sammarinese, per cui utili elementi informativi sono stati acquisiti anche tramite l'assistenza amministrativa con la Repubblica di San Marino

Al termine delle indagini, avendo rilevato il superamento delle soglie di punibilità penale, l’amministratore di diritto è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Rimini. Le successive indagini di polizia giudiziaria eseguite dai finanzieri della Tenenza e coordinate dal Pubblico Ministero Dott. Paolo Gengarelli, hanno consentito di individuare anche l’amministratore di fatto, un54enni residente a Gabicce Mare, che è stato denunciato, in concorso con l’amministratore di diritto, per il reato di dichiarazione infedele.I finanzieri hanno avanzato richiesta di sequestro preventivo per equivalente del profitto del reato. Il Pubblico Ministero inquirente, condividendo l’esito degli accertamenti compiuti, ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini il sequestro preventivo per il valore delle imposte evase. Tale provvedimento, dopo essere stato disposto dal Tribunale, è stato eseguito dai militari della Tenenza di Cattolica che hanno, tra l’altro, individuato e sottoposto a vincolo 5 immobili situati nella provincia di Pesaro del valore stimato pari ad oltre un milione di euro, risultati nella disponibilità dell’amministratore di fatto, sebbene intestati ad una società le cui quote sono risultate essere di proprietà dei figli dello stesso.

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