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Cronaca

Facoltà di medicina, volano gli stracci tra i sindaci di Forlì e Rimini. Il botta e risposta

Zattini accusa Gnassi di essere un "nemico" e il primo cittadino della Riviera risponde: "Sa cosa vuol dire questa parola? Lo stile che usa è in sintonia con chi aizza il Paese"

Un "nemico, ma l'obiettivo è vicino". Il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini usa parole al vetriolo, martedì in Consiglio Comunale, contro il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. Il duro attacco si lega al progetto per insediare la facoltà di Medicina dell'Università di Bologna a Forlì. E Zattini lo ha fatto rispondendo a un question time in materia del capogruppo del Partito democratico Soufian Hafi Alemani (esponente Dem all'opposizione). "Abbiamo avuto più incontri col rettore Francesco Ubertini dell'Università di Bologna e stiamo definendo alcuni aspetti relativi alle tempestive per arrivare ad un risultato positivo, che è nell'interesse della comunità. E' un percorso che ha un costo nei primi 15 anni di 30 milioni di euro - spiega il primo cittadino forlivese -. Con Ravenna è stato raggiunto un accordo per creare due corsi di laurea indipendenti. Il rettore sta portando avanti gli adempimenti accademici". La Regione, "parte fondamentale" del processo, "sta dando il via libera", annuncia Zattini.
Tuttavia, tuona il primo cittadino, "il nemico rimasto è il sindaco Pd di Rimini, che non manca giorno per manifestare tutta la sua contrarietà al fatto che Forlì e Ravenna possono raggiungere questo risultato. Ma all'interno della Conferenza Sanitaria non è determinante nel raggiungimento del nostro obiettivo". Zattini ha un canale aperto anche con l'Università di Ferrara e il rettore Giorgio Zauli. "È disponibile all'arrivo della facoltà nel forlivese", ma non c'è il via libera di Regione e Alma Mater. Per il capogruppo dem è "inopportuno definire "nemico" il sindaco di Rimini", chiedendo al primo cittadino di condividere la partita dell'università, "anche con i consiglieri comunali, che apprendono la questione solo dalla stampa. Serve un confronto vero".

Nasce Città Romagna: tra gli obiettivi l'università

Andrea Gnassi non ha perso tempo e sulla sua pagina facebook ha risposto con un lungo post scandito a suon di "SE": "Se si vuole tornare a una Romagna fragile, lavorando per un qualche re di Prussia (del proprio orto) facilmente individuabile… Se l’obiettivo è smantellare o sovranizzare tutto il percorso ultradecennale fatto finora, a partire dall Asl unica ,che ha portato la Romagna ad essere laboratorio di una unità nuova e convogliata al rafforzamento dei servizi primari per i cittadini. Se si cerca il ritorno al campanilismo armato, agli steccati da alzare, ai terreni da conquistare prima dell accordo con gli altri, alla geopolitica degli equilibri anche trasversali, alla jungla istituzionale. Se non è più l’armonia e la strategia condivisa tra i diversi territori ma l’accordo a due, o con questo o con quello, il metodo di lavoro usato. Se non si riconosce che i passi in avanti sulla sanità, sul servizio idrico, sulla fiere, sul turismo sono frutto del lavoro sinergico nel nome e per conto della Romagna Unita…
Se si definisce ‘nemico’ chi solleva dubbi legittimi sul fare da soli e comunque senza gli altri, se vedendo negli sviluppi recenti una evidente involuzione del processo unitario e partecipato dalla metà dello scorso decennio, che ha consentito di superare antiche ruggini e errori (uno su tutti, il sistema degli aeroporti)...Non rivolgetevi al nemico del fai da te, al nemico di una Romagna più forte e più unita, anziché fatta di soli campanili del proprio orto". Gnassi chiosa sottolineando che "I sindaci, ancor più della Romagna, non sono nemici, mai. Non so se il contenuto è il significato di quella parola sia così chiaro per chi l'ha usata. Lo stile invece è evidente e in sintonia con gli insulti di chi in questo paese aizza e fomenta divisioni rancori e individua nemici da abbattere. Una Romagna unita e con visione strategica sarà molto più forte".

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