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Cronaca Centro / Piazza Cavour

"Giù le mani dai bambini", le mamme riminesi chiedono le telecamere negli asili

Oltre un centinaio quelle che si sono radunate in piazza Cavour dopo la tempesta che si è abbattuta in seguito agli episodi di violenza all'asilo "Il Delfino"

Dopo la raccolta firme anche la protesta di piazza, sono state oltre un centinaio le mamme che, giovedì mattina, si sono radunate in piazza Cavour al grido di "giù le mani dai bambini". A far montare l'indignazione è stata la tempesta che si è abbattuta sull'asilo "Il Delfino" dopo l'arresto di Loredana Pacassoni, la maestra che maltrattava i piccoli alunni di appena 5 anni. Dopo le esternazioni del vice sindaco di Rimini, Gloria Lisi, che si era detta favorevole all'installazione delle telecamere nelle aule, anche i genitori hanno risposto con fermezza e preoccupazione tanto da proporre una petizione per avere gli "occhi elettronici" nelle strutture scolastiche.

Sit-in delle mamme in piazza Cavour

incontro lisi mamme _4 (1)-3Una delegazione di mamme è poi stata ricevuta da Gloria Lisi in quello che, da palazzo Garampi, è stato definito "un incontro propositivo" al quale ha partecipato anche il Direttore del personale, Alessandro Bellini. Sul tavolo alcune proposte per innalzare l’attività di controllo nelle strutture d’infanzia a partire proprio dai sistemi di videosorveglianza. E’ stato spiegato come la legge attuale vieti tassativamente l’introduzione di sistemi di videosorveglianza per controllare l’attività lavorativa. Invece l’ipotesi avanzata di creare commissioni di controllo dei servizi educativi miste, formate sia dalle istituzioni che dai genitori, sulla falsariga di quanto già avviene per il servizio mensa, è stata accolta con interesse da parte dell’Amministrazione comunale. Il Vicesindaco Lisi ha poi aggiornato le rappresentanti delle madri sulle azioni in atto da parte del Comune di Rimini in seguito alla vicenda dell’asilo “Delfino”.

Innanzitutto ha informato circa l’attivazione dell’indagine interna all’amministrazione comunale, con il duplice obiettivo di portare a compimento in tempi rapidi il processo disciplinare (per il quale è già stata chiesta formalmente alla Procura di Rimini la trasmissione degli atti), e quello di verifica e aggiornamento dei protocolli interni di controllo con la finalità di mantenere massima la qualità del servizio e impedire il verificarsi di episodi analoghi in futuro. Sul fronte esterno è stato ricordato l’incontro in programma in Procura già nella giornata di domani tra il Comune di Rimini e i rappresentanti dei genitori dell’asilo “Delfino” per l’acquisizione delle immagini integrali e del video girato all’interno della classe in cui lavorava la maestra ora agli arresti domiciliari. Ha inoltre ribadito l’impegno di sottoporre, già nella giunta comunale in programma nel pomeriggio, la  costituzione del Comune di Rimini come parte civile.

“Nel corso dell’incontro ha prevalso uno spirito costruttivo - ha affermato il vicesindaco -. Come madre ho condiviso le preoccupazione, le ansie e lo smarrimento delle famiglie e come amministratore ho posto l’attenzione sulle azioni migliori e più efficaci da mettere in campo per il bene più alto della vicenda in questione, che è quello dei nostri bimbi, verso cui io come ogni educatrice ed insegnante dei nostri servizi prova  un legame umano intenso e profondo che va oltre a quello professionale. Ho ribadito infatti l’orgoglio di servizi e di una qualità di insegnamento e del personale che vi opera che non solo vengono da una tradizione di eccellenza, ma che sono giudicati in maniera lusinghiera ogni anno dai genitori stessi tramite le ricerche di “customer satisfaction. Purtroppo la vicenda dell’asilo “Delfino” mostra come basti un solo, gravissimo fatto, possa per rischiare di mettere in discussione un servizio svolto in tutte le sue componenti (solo il personale di ruolo conta 170 tra insegnanti e educatori e 61 operatori scolastici) e in tutta la sua lunga storia di qualità, passione, impegno, capacità e sensibilità. Da parte nostra dobbiamo elaborare risposte rapide. Da una parte attivando verifiche interne sulla puntuale attuazione dei protocolli; dall’altra tramite l’ascolto e il possibile recepimento di proposte esterne come quelle avanzate questa mattina dalle mamme, nella direzione di un maggiore coinvolgimento attivo di rappresentanti dei genitori in azioni di controllo e verifica dei servizi educativi, un aggiornamento serrato con gli stessi e la massima collaborazione e sostegno sia dal punto di vista psicologico ed educativo, sia da quello istituzionale ed amministrativo”.

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