Mauro (Ncd-Fi): "Per Gnassi gli automobilisti riminesi sono come limoni da spremere"
Infiamma la polemica dopo la decisione del Comune di rendere a pagamento, tutto l'anno, i parcheggi del lungomare e dei viali delle regine
Infiamma la polemica dopo la decisione del Comune di rendere a pagamento, tutto l'anno, i parcheggi del lungomare e dei viali delle regine. A puntare il dito contro l'amministrazione riminese è il capogruppo in consiglio comunale di Ncd-Fi, Gennaro Mauro, che accusa il sindaco Andrea Gnassi di pensare solo a fare cassa sulle spalle degli automobilisti. "Oggi il comune di Rimini incassa tre milioni di euro ogni anno per la gestione dei parcheggi - accusa Mauro - e probabilmente tale considerevole somma non è sufficiente a questa amministrazione comunale per coprire i buchi di bilancio derivanti dall'incapacità di ridurre gli sprechi e le inefficienze. Gnassi continua a considerare gli automobilisti dei limoni da spremere all'infinito, per transitare e parcheggiare nelle strade cittadine, tra parcheggi a pagamento e multe per divieto di sosta il Comune introita circa 10 milioni all'anno".
"Se queste risorse fossero indirizzate a migliorare la viabilità cittadina - prosegue il consigliere - in un paio di anni si potrebbe realizzare un tunnel per l'attraversamento del Parco Marecchia risolvendo tutti i problemi di mobilità e pedonalizzando il ponte di Tiberio. Questa è la nostra priorità, e probabilmente Gnassi ne ha altre. L'ulteriore provvedimento che apprendiamo dalla stampa - il sindaco non ha avuto neanche il buon senso di condividerlo in consiglio comunale - avrà un forte impatto quasi esclusivamente sulle famiglie riminesi e la mia preoccupazione è che potrà disincentivare la frequentazione della nostra marina con grave danno alle attività commerciali".
"Ormai gli unici parcheggi liberi - conclude Mauro - li troviamo nei centri commerciali, ciò sta modificando le abitudini di consumo dei riminesi con grave danno per le attività commerciali dislocate nella città. Bisogna porre rimedio a tale circostanza, non si può fare solo cassa. Si rende sempre più necessario prevedere delle forti agevolazioni a chi parcheggia a pagamento per fare compere presso gli esercizi commerciali. Mi aspetto da Gnassi un'attenzione su tale tematica. Perché non viene in consiglio comunale a condividere un nuovo piano della mobilità cittadina e della gestione dei parcheggi?"
Sull'argomento sono intervenuti anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle che, sottolineano, come si tratti di un "ennesimo regalo ai riminesi" da parte dell'Amministrazione Gnassi. "Noi riteniamo - spiegano - che sarebbe più corretto dire che sarà così fino a maggio 2016. Dopodiché saranno i cittadini a decidere se continuare a subire - oltre alle tante - anche le vessazioni da parcheggio di questa amministrazione: i parcheggi gratuiti a Rimini sono scomparsi del tutto e anche il lungomare diventa a pagamento anche in inverno".
La legge - precisamente l’art. 7 comma 8 del DLgs 285/1995 - prevede che: “Qualora il comune assuma l'esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l'installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta. Tale obbligo non sussiste per le zone definite a norma dell'art. 3 "area pedonale" e "zona a traffico limitato", nonché per quelle definite "A" dall'art. 2 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, e in altre zone di particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico”.
"Lo sanno bene tutti i cittadini - proseguono - che hanno vinto i ricorsi contro le sanzioni ingiustamente elevate. La legge prevede inoltre che: i proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento nonchè a interventi per il finanziamento del trasporto pubblico locale e per migliorare la mobilità urbana. Chi ha amministrato sino ad oggi la città con quei denari non ha mai costruito parcheggi. Quei denari infatti sono finiti nel TRC e nel TPL (trasporto pubblico locale di altri comuni) Già, perché i parcheggi realizzati sono stati pagati con i famosi project (che tradotto significa che un soggetto li ha costruiti a proprie spese rifacendosi di queste con i proventi degli introiti per un certo numero di anni). E’ noto che i parcheggi siano una voce importante delle entrate per qualunque comune, ma bisogna ricordare che non possono sostituirsi alle entrate tributarie. E così mentre quest’amministrazione racconta ai cittadini che le tasse a Rimini non sono aumentate (che peraltro non è neppure vero), poi fa cassa con strepitose entrate dei parcheggi, dimenticando che la tariffa diventa a tutti gli effetti una tassazione indiretta vera e propria che in quanto tale non rispetta la capacità contributiva, come è previsto dalla Costituzione.Infatti il parcheggio di una Ferrari costa quanto quello di una Panda".
"Ma è ancor più grave - concludono i grillini - che la vessazione da parcheggio si riflette immediatamente sull’economia della città. Dopo aver trasformato il centro storico in un deserto (grazie al mega centro commerciale “strategicamente” costruito a un passo dalla città, dove peraltro il parcheggio è gratis ), in cui i fenomeni di criminalità e degrado si moltiplicano giorno dopo giorno, ora pare che la stessa sorte tocchi anche al lungomare. Eppure basta arrivare anche solo a Forlì per scoprire che c'è chi rispetta le norme e che è sensibile alla vulnerabilità del centro storico e che per questo in occasione della statuizione recente della ZTL, ha previsto delle ore di sosta gratuite. Possibile che l'Amministrazione non venga nemmeno sfiorata dall’idea di quali siano i bisogni reali dei cittadini e del mondo dell'impresa, insomma di tutti coloro che ogni giorno si svegliano per andare a lavorare? Sembra proprio di no".