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Cronaca

Monopattini in sharing, l'assessore Frisoni: "Non sono autorizzati, ci tuteleremo"

"Questi mezzi di trasporto non possono circolare perché mancano gli atti e le autorizzazioni ministeriali affinchè possano essere usati nelle città"

“La notizia apparsa questa mattina sugli organi d’informazione online e relativa all’annuncio di inizio attività su Rimini di una azienda che offre servizio di monopattini in sharing necessita di alcuni chiarimenti e precisazioni da parte dell'amministrazione comunale - spiega l'assessore Roberta Frisoni -  Come già detto in altre occasioni, l'amministrazione comunale è pronta ad attivare sperimentazioni in merito a queste forme nuove di mobilità in quanto si ritiene che possano rispondere, in determinate situazioni, ai bisogni di mobilità dei cittadini e turisti che si spostano sul nostro territorio.

 

Tuttavia vale la pena ricordare che al momento tali mezzi di trasporto non possono circolare sull’intero suolo italiano, in quanto mancano ancora gli atti e le autorizzazioni ministeriali necessarie affinchè essi possano essere usati nelle città. Il loro uso sia in modalità privata che in modalità sharing/condivisa, sia in altre modalità non è consentito dall'attuale apparato normativo. Non possiamo che scoraggiare tali iniziative prive di qualsiasi tipo di presupposto legislativo. E siamo obbligati a prendere tutti i provvedimenti del caso che tutelino Rimini da iniziative che si collocano al di fuori del perimetro normativo in essere. Colgo l'occasione per ricordare che affinchè questi mezzi e le iniziative di sharing mobility ad esso connessi possano circolare occorre che il Ministero dei Trasporti firmi il Decreto che ne consente la sperimentazione nelle città. Rimini insieme ad altri comuni e insieme ad ANCI ha già sollecitato più volte tale firma! 

Una volta che il Decreto sarà varato, per quanto abbiamo avuto modo di visionare dalle bozze che sono circolate, spetterà poi ai Comuni prendere i provvedimenti che ne disciplinano le modalità e contenuti della sperimentazione, quali: aree e infrastrutture su cui possono circolare, modalità operative, organizzazione della sosta. Ricapitolando: ci vuole prima il decreto ministeriale che disponga la sperimentazione nelle città pilota. Quindi segue la deliberazione comunale sulle modalità di sperimentazione. Solo dopo tutto questo, privati, aziende etc. potranno sperimentare seguendo le indicazioni e procedure contenute nell’atto dell’ente locale. In particolare per la modalità in sharing ipotizziamo di attivare  una procedura di selezione degli operatori interessati che saranno individuati in base ad una serie di requisiti che premieranno aspetti come la sicurezza dei mezzi, le modalità operative. In questo senso l'amministrazione comunale ha ricevuto in questi mesi numerosi e diversi operatori del settore con i quali è stato fatto un confronto aperto e costruttivo, volto a comprendere le opportunità offerte da questa innovazione e definire come calarla nel contesto riminese.

Rimini ha le idee chiare su come procedere ed è già pronta ad adottare tutte le procedure necessarie per consentire una sperimentazione del servizio in tempi rapidi, questa estate. E' necessario però che prima si sblocchi il Decreto alla firma del MIT che consente poi l'attivazione di tutte le procedure successive. Ogni iniziativa che si colloca al di fuori di questo percorso e contesto, oltretutto lesiva di un qualsivoglia principio di regolazione del mercato secondo trasparenza e eguale opportunità ai potenziali interessati, non può che essere contestata con i mezzi prescritti dalla legge dall'amministrazione. Attiveremo i controlli di legge, a seguito di quanto riportato quest’oggi dall’informazione locale.

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