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Cronaca

Trent'anni di arte in un mondo che cambia: la mostra 'Revolutions 1989-2019'

Oltre 60 opere dell'Italia giovane di allora, la straordinaria vitalità dell'arte, che nel passaggio dei primi anni '90 si proponeva ancora tra le più vivaci in Europa

Immagini del 1989: un ragazzo abbatte con una mazza il muro di Berlino, il carro armato in piazza Tienanmen fermato da un giovane con le buste della spesa, in Romagna il mare Adriatico ridotto ad acquitrino dall'eutrofizzazione. Ed ancora, tra l'89 e il '91, il Milan di Sacchi conquista l'Europa e in Italia si giocano i Mondiali, il Pci diventa Pds e finisce l'Unione Sovietica, scoppia la prima Guerra del Golfo e i Nirvana, con 'Nevermind', portano al successo il grunge, nasce Internet che abbatte i muri fisici e crea connessioni. Sabato 6 luglio inaugura a Rimini, a Castel Sismondo, la mostra 'Revolutions 1989-2019. L'arte del mondo nuovo 30 anni dopo', curata da Luca Beatrice.

Fino al 25 agosto la mostra testimonierà, con oltre 60 opere dell'Italia giovane di allora, la straordinaria vitalità dell'arte, che nel passaggio dei primi anni '90 si proponeva ancora tra le più vivaci in Europa. Tra gli autori in esposizione Maurizio Cattelan, Igort, Pablo Echaurren, Cesare Pietroiusti, Cuoghi e Corsello. In programma anche momenti musicali, le 'Music revolutions', tra cui il concerto di Echo & the Bunnymen (8 luglio) e il dj set di Frankie Hi-nrg (il 25), e appuntamenti cinematografici con 'Mediterraneo' di Gabriele Salvatores, 'Palombella rossa' di Nanni Moretti e 'La voce della luna' di Federico Fellini.

"1989-2019. Muro di Berlino e il 'mare fermo' di quell'8 luglio. Un mondo nuovo all'improvviso, nel mondo e sotto casa nostra", commenta il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. "A 30 anni di distanza è evidente come molte di quelle speranze siano andate deluse. I muri, ogni tipo di muro, vengono tirati su, la ricchezza è concentrata sempre più nelle mani di una esigua minoranza di persone, la preoccupazione verso l'ambiente viene ignorata se non addirittura pubblicamente sbeffeggiata. Ma Rimini, ancora una volta, dà una scossa in controtendenza. Dopo 30 anni, Rimini non smette la sua leadership, ha strutturato e rinforzato la sua capacità di essere capitale delle vacanze per 12 mesi all'anno".

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