rotate-mobile
Cronaca

La scomparsa di Silvio Mannina, un giallo nel giallo. A vuoto le ricerche del corpo

Inquietanti rivelazioni di Monica Sanchi, la fidanzata del killer di Mozzate, che avrebbe attirato con uno stratagemma il nuovo fidanzato di Lidia Nusdorfi nella zona dell'ex cava In.Cal. System la vigilia dell'omicidio

Si sono concluse verso le 17 le ricerche di Silvio Mannina, iniziate venerdì mattina nella zona dell'ex cava In.Cal. System a San Martino dei Mulini, l'ultimo fidanzato di Lidia Nusdorfi, la ragazza accoltellata a morte a Mozzate, lo scorso primo marzo da Dritan Demiraj, il 29enne pasticciere albanese ex convivente e padre di uno dei suoi figli. Nonostante una cinquantina tra carabinieri, vigili del fuoco, sommozzatori e volontari della Protezione Civile con unità cinofile, non sono state trovate tracce dell'uomo scomparso lo scorso 28 febbraio alla vigilia dell'omicidio di Mozzate.Secondo alcune indiscrezioni, ad attirare gli inquirenti nella zona acquitrinosa sarebbe stata Monica Sanchi, l'attuale fidanzata di Demiraj, che ha fatto alcune parziali ammissioni. Secondo quanto ricostruito, la ragazza si sarebbe prestata a fare da esca per attirare Silvio Mannina, l’ultimo fidanzato della Nusdorfi, a Rimini, alla vigilia del delitto. Monica Sanchi dopo averlo attirato, l’avrebbe incontrato e “dato in pasto” all’amico albanese convinta che non gli sarebbe successo nulla di male. Da quanto trapelato, lo scorso 28 febbraio la Sanchi avrebbe contattato Mannina per farlo arrivare a Rimini e, verso le 18.30, sarebbe stata la stessa ragazza ad andarlo a prendere alla stazione ferroviaria.

Le ricerche di Silvio Mannina

La "scusa" sarebbe stata quella di permettere a Demiraj di mettersi in contatto con Lidia per prendere una decisione sui figli. Alla stazione di Rimini, oltre alla Sanchi, ci sarebbe stato anche Demiraj e, con due vetture, il terzetto si è diretto verso la zona della ex cava. Qui, secondo quanto trapelato dall'interrogatorio della donna, lei si sarebbe allontanata per un paio di ore mentre i due uomini si erano incamminati nella boscaglia per discutere. Al suo ritorno, tuttavia, la Sanchi non avrebbe più trovato traccia di Mannina e non si sarebbe più preoccupata sulla sua fine.

La zona delle ricerche, dove si sono concentrati gli inquirenti venerdì mattina, è quella del lago Azzurro, a San Martino dei Mulini lungo la Traversale Marecchia tra Sant'Ermete e Santarcangelo. Sono stati oltre una cinquantina, tra carabinieri, vigili del fuoco. personale della protezione civile con unità cinofile e agenti della Municipale, le che hanno controllato le macchie di verde intorno allo specchio d'acqua. A metà mattinata, i sommozzatori dei vigili del fuoco si sono concentrati sul lago in un punto che, facilmente raggiungibile dalla strada, si presta a scaricare oggetti nelle acque. Nel pomeriggio, invece, le ricerche si sono spostate in un altro specchio d'acqua ma, anche in questo caso, i sommozzatori non hanno trovato tracce. Gli inquirenti dell'Arma invitano alla cautela e parlano di tracce riconducibili alla persona scomparsa senza ancora parlare di resti o di corpo sepolto. "Si tratta - ha specificato il colonnello Luigi Grasso, comandante provinciale dei carabinieri di Rimini - di ricerche in atto nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Mozzate in atto già da un paio di giorni"

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La scomparsa di Silvio Mannina, un giallo nel giallo. A vuoto le ricerche del corpo

RiminiToday è in caricamento