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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Per pagare i debiti vendo un rene", imprenditore protesta contro Equitalia

L'uomo, che operava nel settore delle profumerie, si è visto pignorare le due abitazioni di proprietà dopo che una banca chiuse il suo conto corrente, sui cui era attivo un fido, lasciandolo in mezzo ai debiti

E' andata in scena a Pescara la protesta di un ex imprenditore 60enne, che operava nel settore delle profumerie, originario di Bari ma attivo e molto conosciuto a Rimini dove ha lavorato per parecchi anni. L'uomo si è piazzato davanti alla sede abruzzese di Equitalia indossando un cartello dove si dichiara "condannato a morte da banche e dell'agenzia di riscossione". Secondo il 60enne, infatti, un istituto bancario, per una serie di debiti, ha pignorato e messo in vendita all'asta la sua prima casa, a Montesilvano e un'altra abitazione di proprietà a Rimini. Tutto risale al 2007, quando una banca chiuse il suo conto corrente, sui cui era attivo un fido, lasciandolo in mezzo ai debiti. L'istituto, ha spiegato il 60enne, pignorò dapprima le sue abitazioni per poi venderle in un'asta giudiziaria. Nei suoi confronti ha avviato la procedura di riscossione anche Equitalia per una serie di debiti verso lo Stato, in materia di contributi non versati. Secondo il racconto dell'imprenditore, per queste grane economiche la sua azienda è fallita ma, prima dell'inevitabile, si sarebbe anche rivolto agli usurai pur di riuscire ad uscire dalla crisi economica che, oggi, lo vede vivere con 2,5 euro al giorno e alcuni lavoretti saltuari.

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