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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

La proposta del vicesindaco Gloria Lisi: inserire i profughi nei comitati Ci.Vi.Vo

L'idea è quella di inserire temporaneamente in ognuno di questi gruppi di volontariato alcuni profughi ospitati nelle strutture locali, dando loro l'occasione di dare una mano alla comunità che li ospita

“Integrare i profughi ospitati nel territorio riminese coinvolgendoli in attività di volontariato a sostegno della nostra vita di comunità”. Questa l'idea che Gloria Lisi, Vicesindaco del Comune di Rimini con delega alla protezione sociale, ha anticipato in una lettera inviata ai comitati Ci.vi.vo. (civico vicino volontario) attivi nel comune di Rimini, e che sottoporrà loro in un momento di confronto già in programma nel mese di agosto. Sono attualmente 49 i gruppi Ci.vi.vo attivi, quasi mille le persone coinvolte, tra volontari e simpatizzanti. Si tratta di cittadini che mettono a disposizione, in forma volontaria e gratuita, parte del proprio tempo libero per attività utili alla collettività, quali: collaborazione nell'organizzazione di eventi sportivi, ludici, realizzazione di momenti di aggregazione socializzazione, manutenzione di aree all'interno dei parchi pubblici, cura delle aree attinenti le scuole ed altro ancora.

L'idea del vicesindaco Lisi è quella di inserire temporaneamente in ognuno di questi gruppi di volontariato alcuni profughi ospitati nelle strutture locali, dando loro l'occasione di dare una mano alla comunità che li ospita, e favorendo un diverso approccio, più attivo ed inclusivo,all'accoglienza dei profughi. “La nostra è una comunità solidale – ricorda Gloria Lisi, Vicesindaco del Comune di Rimini con delega alla protezione sociale - lo è da sempre, spontaneamente ed in modo organizzato. Insieme agli enti locali ed al terzo settore della' intera regione, ci troviamo a dover dare una risposta di umanità al dolore ed alla paura, organizzando accoglienza per i profughi dei paesi africani. Sono convinta però che di fronte a tale scenario si debbano creare le condizioni per fare uno scatto in avanti e non fermarsi alla gestione dell'emergenza, dell'immediato. Trovo necessario proporre un tentativo di integrazione più forte, di temporaneo coinvolgimento di queste persone nella nostra vita attiva di comunità. Un eventuale inserimento nei comitati ci.vi.vo già esistenti sarebbe un modo per rendersi utili conoscendo da vicino, lavorandoci insieme, le persone della comunità che li ospita. Sarebbe l'occasione inoltre per mostrare loro la parte migliore della nostra comunità, quella che si mette in gioco disinteressatamente per il bene di tutti. Un modo diverso di educare alla cittadinanza attiva tramite l'esempio dei nostri volontari".

"Si tratterebbe - conclude la Lisi - più in generale di dimostrare concretamente un diverso approccio al tema della gestione dell'emergenza profughi, oggi ferma all'accoglienza e alla permanenza, perlopiù passiva, nelle strutture che li ospitano. Per questo ho scritto ai Ci.vi.vo, proponendo loro un momento di confronto su questo tema. L'idea è quella di verificare la possibilità di inserirli in ogni gruppo già attivo, valorizzando in termini più umani, attivi e coinvolgenti, la loro temporanea presenza nella nostra comunità”.

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