Romena violentata e filmata da 5 connazionali, fioccano le condanne

Si è conclusa con tre condanne e un'assoluzione in giudizio abbreviato (mentre la quinta persona ha scelto il rito ordinario) il processo che vedeva imputati 4 romeni, tre uomini e una donna, con le accuse di violenza sessuale di gruppo lesioni, sequestro di persona e rapina aggravata nei confronti di una connazionale all'epoca 29enne. La vicenda risale al 20 novembre del 2011 quando, a Cattolica, una pattuglia dei carabinieri, impegnata verso le 22 in un controllo del territorio, si era trovata davanti la vittima che, con andatura barcollante, camminava al centro della carreggiata. Fermata per soccorrerla, i carabinieri non avevano trovato i documenti della ragazza che era sotto l'effetto di sostanze alcoliche e con difficoltà ad esprimersi tanto da essere trasportata d'urgenza al pronto soccorso. La 29enne aveva poi riferito ai carabinieri di aver ricevuto percosse e reiterati abusi sessuali da più persone, suoi conoscenti e connazionali, che l'avevano anche derubata dei vestiti e del telefono cellulare. Aveva spiegato, che tra i violentatori c'erano due suoi connazionali, con cui lei condivideva da un mese l'affitto della stessa abitazione.

Le indagini, dei carabinieri di Cattolica e dei colleghi dell'Aliquota Operativa della Compagnia carabinieri di Riccione, avevano individuato l'appartamento della violenza di gruppo, confermata implicitamente dai vicini i quali avevano detto di ricordare distintamente di aver udito forti rumori, schiamazzi, musica ad alto volume e una ragazza piangere ed urlare a gran voce ''no! no! no!''. Le indagini hanno poi stabilito che la sera degli abusi nell'appartamento erano presenti sei persone romene. I due coinquilini erano un 24enne, nullafacente con vicende penali a carico che ha scelto il rito ordinario per il processo, e una 19enne, assolta oggi, fermati dai carabinieri mentre stavano salendo su un pulman di linea con destinazione la Romania. Sono poi stati fermati un 22enne, che aveva ripreso la violenza con il cellulare, condannato a 5 anni e 4 mesi, un 20enne e un 26enne, condannati entrambi a 4 anni e 8 mesi.