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Cronaca

Sacrestano massacrato dai ladri, catturato uno dei malviventi

Lo scorso 12 novembre i rapinatori avevano fatto irruzione nella chiesa di San Martino Monte l'Abate picchiando l'anziano

Una serata da arancia meccanica quella vissuta, lo scorso 12 novembre, da un sacrestano 74enne, che presta il suo aiuto nella parrocchia di San Martino Monte l'Abate, aggredito e picchiato da due malviventi incappucciati. Verso le 18 l'uomo si era recato nella chiesa per aprire le porte ai fedeli in vista della Messa delle 18.30 e, dopo aver fatto suonare le campane, si era trovato davanti due individui che lo avevano aggredito e legato. Trascinato nella canonica, venne preso a calci e pugni per obbligarlo ad aprire la cassaforte ma, la vittima, aveva tentato di spiegare ai due che non c'erano contanti disponibili e che stava arrivando il parroco per celebrare la messa. Visti vani i tentativi di mettere le mani sul bottino, i ladri gli avevano sottratto il cellulare per poi fuggire nei campi.

Al termine di una serie di indagini, il personale della squadra Mobile di Rimini è riusciti ad individuare e ad arrestare uno degli autori della rapina. A finire in manette è stato un 32enne napoletano, residente in città, che è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip. Al momento, il malvivente è accusato di ricettazione in quanto trovato in possesso del cellulare sparito al 74enne che, dopo l'aggressione, era stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso.

“Voglio esprimere - ha commentato il vicesindaco di Rimini, Gloria Lisi - a nome dell’Amministrazione Comunale il ringraziamento alla Polizia di Stato di Rimini per l’arresto del presunto aggressore del sacrestano aggredito il 12 novembre scorso alla parrocchia di San Martino Monte l'Abate durante un tentativo di rapina. Un episodio che scosse parecchio non solo la comunità dei fedeli, ma tutta la comunità riminese, per le modalità e le circostanze in cui avvenne l’aggressione. Fortunatamente il sacrestano nella circostanza non subì gravissime conseguenze, pur rimediando diverse ferite e accusando un grande spavento, ma il fatto che ad essere colpito fosse stato un uomo a servizio della gente e della parrocchia aveva contribuito ad alimentare un diffuso senso di paura e insicurezza. Per questo motivo plaudo all’ottimo lavoro della Squadra Mobile di Rimini che ha consentito di dare in tempi rapidi un nome e un volto a uno degli autori dell’aggressione, lanciando così un forte segnale alla comunità, consapevole di poter contare su una efficace rete di contrasto alla criminalità”.

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