In centinaia, tra giovani e meno giovani, hanno partecipato ieri pomeriggio alla manifestazione pacifica organizzata da Sos Adriatico Rimini (la sigla che riunisce numerosi gruppi ambientalisti della provincia che si oppongono alle trivellazioni in mare),dal porto al bagno 26 di Rimini.

Una marcia di sensibilizzazione pubblica per ampliare il grido di protesta ambientalista contro i progetti di ricerca e di estrazione di gas e petrolio messi in campo dal Governo Renzi attraverso il Decreto Sblocca Italia che coinvolgono il mare Adriatico da sud a nord del Paese, Rimini compresa.

Al centro le forti preoccupazioni per le ricadute di impatto ambientale, economico e turistico, nonché di rischio sismico, che le piattaforme di estrazione idrocarburi potrebbero provocare.

In corteo ieri, anche alcuni esponenti politici locali, tra i quali l'eurodeputato riminese del M5S Marco Affronte, tutti rigorosamente senza bandiere di partito, "poiché la battaglia -dicono gli organizzatori- è trasversale a tutte le forze politiche che se ne vorranno prendere carico".

Una marcia pacifica che la Questura di Rimini per motivi di quiete pubblica ha dirottato dalla battigia (cosi come richiesto dagli organizzatori) al lungomare pedonale.

Arrivati al bagno 26 i manifestanti si sono radunati - come previsto- in riva al mare per concludere con slogan e discorsi informativi l'importante evento ambientalista, a cui ha fatto seguito l'avvio di una raccolta firme rivolta al Governatore della Regione Stefano Bonaccini per l'attivazione di Referendum popolare sul tema (

https://www.change.org/p/presidente-della-regione-emilia-romagna-stefano-bonaccini-l-emilia-romagna-si-faccia-promotrice-del-referendum-nazionale-per-l-abolizione-dell-art-35-del-decreto-sviluppo-ferm?recruiter=59592062&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink )