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Cronaca

Detenuto dei "Casetti" inneggia all'Isis, scatta l'espulsione dall'Italia

Il marocchino agli agenti che lo portavano via: "Tornerò e farò saltare in aria il vostro Paese"

E' stato espulso dall'Italia nella giornata di mercoledì un detenuto del carcere riminese dei "Casetti", di nazionalità marocchina, che aveva inneggiato all'Isis e cercato di fare proseliti tra gli altri prigionieri mussulmani. L'uomo, un 40enne, era già balzato agli onori della cronaca perchè, lo scorso 3 gennaio, si era cucito la bocca con ago e filo mentre si trovava in cella dove stava scontando una pena definitiva di 3 anni e 4 mesi per tentata estorsione. Mohamed Adnan, secondo quanto emerso, aveva alle spalle una lunga serie di precedenti e, tutte le volte che veniva arrestato, forniva nazionalità e nomi diversi. Lo scorso 24 dicembre, mentre stava per essere celebrata la Messa di Natale in carcere dal vescovo di Rimini, monsignor Lambiasi, il 40enne era entrato nella cappella dei "Casetti" e gli agenti della polizia Penitenziaria, sapendo della sua religione mussulmana, lo avevano allontanato.

E' stato proprio in questa occasione che, il detenuto, ha iniziato ad inneggiare all'Isis facendo così scattare la segnalazione alle autorità competenti e una sorveglianza speciale dove, appunto, si è scoperto dei suoi tentativi di radicalizzare anche gli altri carcerati. Dato che la pena che stava scontando poteva essere mutuata con l'espulsione dall'Italia, e viste le sue inclinazioni verso il sedicente Stato islamico, si è quindi deciso di espellerlo dal nostro Paese. Nella giornata di mercoledì è stato quindi prelevato dagli agenti della polizia di Stato che, per sicurezza, hanno adottato dei dispositivi di contenimento non prima di essere sottoposto a un prelievo di Dna per evitare che possa tornare in Italia sotto falso nome.

Bloccato con manette assicurate alla vita e fascette, gli è anche stato applicato un casco con la visiera oscurata per evitare che potesse ferirsi sbattendo la testa contro le sbarre, come aveva già fatto in precedenza, e sputare. Agli agenti che lo scortavano, tuttavia, ha lanciato della chiare minacce: "Tornerò - ha urlato Adnan - e farò saltare in aria il vostro Paese". Il marocchino è stato quindi trasportato in aeroporto dove, sempre sotto la scorta della polizia, imbarcato su un aerero per il Marocco. Per il carcere riminese si tratta già del secondo detenuto mussulmano espulso dopo che, nel dicembre del 2015, era stata la volta di un egiziano che aveva esultato in cella alla notizia degli attentati di Parigi.

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