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Cronaca

Turismo in calo in agosto, Gnassi: "Serve maggiore qualità". I dati città per città

Turisti stranieri in calo dappertutto, ma a Rimini i russi salvano il mese clou dell'estate

Agosto non proprio "splendente" per il turismo riminese. I dati pubblicati dall’Ufficio Statistica della Regione nei per i primi otto mesi del 2019 evidenziano infatti in provincia un aumento degli arrivi del 3,4% a fronte però di un calo di presenze dello 0,6. Segnale di vacanze sempre più brevi, una tendenza già emersa, con una lieve flessione in tutti i Comuni eccetto Rimini, che conferma una sostanziale tenuta. Spiccano in particolare i cali di turisti stranieri che si verificano un po’ dappertutto, con le punte più alte a Cattolica e Riccione, mentre a Rimini i russi sono i turisti che salvano la stagione.

I dati

Tra gennaio e agosto i turisti sono aumentati dell’1,5% e le presenze dello 0,3%. Le performance peggiori si sono registrate a maggio e luglio.
Rimini chiude i primi otto mesi del 2019 con oltre 1,5 milioni di arrivi (+2,8%) e 6,2 milioni di presenze (+1,3). Buona la crescita di turisti esteri che quasi al 30% dei pernottamenti complessivi. In agosto cambia la situazione: gli arrivi aumentano del 2,4% (+6,1 quelli stranieri) ma le presenze diminuiscono dello 0,6. Nei tre mesi estivi, solo giugno segna una crescita di pernottamenti.
A Riccione: tra gennaio e agosto aumento degli arrivi pari allo 0,1% (718mila complessivi) mentre le presenze scendono dello 0,3 (quasi 3,1 milioni). Agosto non brilla particolarmente: si registrano più turisti (+4,2%) ma soggiornano per meno tempo (-1,2%). Contenuto il peso delle presenze estere che registra un calo rispetto al 2018 ed è pari al 15,1% nei primi otto mesi dell’anno (il più basso tra i comuni costieri).
Cattolica arrivi e presenze in calo contenuto rispetto al 2018, con arrivi diminuiti dello 0,4 e le presenze scese dello 0,6 (1,6 milioni complessivi). Segno meno anche per la componente estera che vale il 16,3% delle presenze. Gli arrivi aumentano del 4,6% in agosto a fronte però di un calo di pernottamenti dell’1,2.
Bellaria Igea Marina chiude i primi otto mesi 2019 con oltre 355mila arrivi (+1,1%) e quasi 2 milioni di presenze (-0,3%): nemeri che confermano terzo per peso turistico in provincia. Aumentano le presenze estere che sfiorano il 20% di quelle complessive. Arrivi in crescita anche in agosto del 3,4% e presenze stazionarie.
A Misano nei primi otto mesi del 2019 sono stati oltre 135mila i turisti (+1,3%) per un totale di 736mila presenze (-0,6%). In calo i pernottamenti esteri pari a 17,1% di quelle complessivi. Buona performance in agosto con arrivi e presenze in crescita pari al 5,5 e allo 0,5%.

I dati sul turismo estero, primi 8 mesi

Rimini: russi + 6,3% pernottamenti (360.084) e + 7,1% arrivi (71.240); tedeschi: +0,1% pernottamenti (322.511) e + 1,3% arrivi (62.634);
Riccione: tedeschi -4,4% pernottamenti e  – 6,2 per cento arrivi; russi -5,9% pernottamenti e – 2,6% arrivi;
Cattolica: tedeschi -5,3%  pernottamenti e + 0,5% arrivi; russi -2% pernottamenti e – 9% arrivi;
Bellaria: tedeschi – 3% pernottamenti e +0,7% arrivi; russi + 73,7% pernottamenti e + 137,3% arrivi;
Misano: tedeschi -3,1% pernottamenti e -2,2% arrivi; russi -3,5% pernottamenti e + 12,1% arrivi;
Provincia: tedeschi -2% pernottamenti e -0,4% arrivi; russi + 5,6% pernottamenti e +8,2 arrivi

Il commento del sindaco Gnassi

“Il dato Istat dei primi 8 mesi dell’anno conferma le impressioni che via via si sono sedimentate durante la primavera e l’estate. Per tutto il balneare italiano è stata una stagione molto complessa, per diverse ragioni che vanno dall’aggressiva concorrenza di mete estere alle pressoché assoluta stasi e incertezza delle politiche nazionali sia sul versante della promozione che delle vere e propri politiche per gli operatori. Il territorio riminese, pur in questo contesto generale e dovendo fare i conti anche con la congiuntura del maltempo (a maggio 23 giorni di pioggia su 31 totali!), si registrano ancora segni più rispetto a una stagione 2018 molto buona, se non da record. In particolare questo dato vale per Rimini che, grazie soprattutto al suo crescente appeal sull’estero, si conferma città della vacanza 12 mesi all’anno, perché in grado di mettere assieme e armonizzare i diversi segmenti: dal balneare estivo, al fieristico/congressuale invernale e primaverile, fino alla ‘città d’arte’ e ai grandi eventi. Gli investimenti sulla cultura, sull’incremento di qualità urbana complessiva ci permettono di crescere anche in stagioni difficili per tutti ed è questo la via sulla quale dobbiamo, ripeto dobbiamo, continuare. Per Rimini il mercato estero è tornato dopo anni ad essere componente che pesa sensibilmente ed è in questa direzione che vogliamo continuare a muoverci con il parco del Mare, il Museo di arte contemporanea all’Arengo e il Museo Fellini, stante anche un mercato nazionale che ancora non è uscito, come altri Paesi europei, dalla crisi economica. Serve adesso un sostegno forte di politiche nazionali manageriali sia sul fronte della promozione che degli incentivi a migliorare la componente pubblica e privata. Ma serve anche la volontà condivisa di competere attraverso la qualità. Il principio e il fine di questo modello è la qualità: tutto deve essere chiaro, trasparente, non ci deve essere più spazio per chi evade fisco e tributi e poi magari propone prezzi stracciati nelle sue strutture ricettive. Sì a impresa, investimenti, modernizzazione; no a evasione e speculazione. In questo senso approfitto dell’occasione per ringraziare il Comando Provinciale della Guardia di Finanza per l’operazione fatta e per tutto il lavoro che svolge a servizio anche di un’industria turistica sana, di operatori onesti che agiscono nelle regole e competono grazie a qualità e creatività, e non a furbizie o vere e proprie azioni fuori dalla legalità. Siamo a uno snodo, anche sul territorio riminese che è locomotiva del turismo in regione e in Italia. Questa stagione così contraddittoria ci mostra problemi ma anche le prospettive e le tracce di lavoro. Se si vuole mantenere la leadership bisogna lavorare, sia pubblico che privati, cercando di diventare sempre più mete esperienziali e uniche in grado di attrarre visitatori da ogni territorio e ogni Paese d’Europa. Lavorare su promozione della destinazione e sul prodotto, da rendere sempre più unico e attrattivo. E sano in ogni parte della filiera. L’esempio Rimini, e i suoi numeri statistici, dimostra che si può fare.”

IL COMMENTO DI MARZIO PECCI (LEGA)

"Anche se sappiamo tutti che i dati statistici hanno una importanza relativa - è il commento di Marzio Pecci, capogruppo della Lega in consiglio comunale a Rimini - essi sono preoccupanti ed il sindaco di Rimini, che ha colto la gravità dei numeri ha prontamente affermato: “è stata una stagione molto complessa”. Questi numeri evidenziano il fallimento della politica turistica promossa dalla Regione e dal Comune di Rimini e continuare a trovare scuse per giustificarli significa “mettere la testa sotto la sabbia” e non assumersi le responsabilità. Le parole contano poco: occorre cambiare ed inventare un nuovo prodotto “rottamando” il vecchio. Regione e Comune di Rimini hanno dimostrato di non avere le capacità per rinnovare l'offerta turistica di Rimini. La Regione, lo sappiamo, ha a cuore le politiche di sviluppo per l’Emilia a scapito della Romagna ed al di là della notte rosa non sa andare, mentre il comune di Rimini, nonostante gli importanti investimenti nel recupero del patrimonio storico culturale (a proposito l’assessore alla cultura ha già pronto il progetto per il recupero dell’Anfiteatro?) non riesce a sviluppare una politica di promozione del turismo su cui ha “scommesso”".

"Comprendiamo il Sindaco che è più attento al turismo della Molo Street piuttosto che ai charter del turismo culturale - prosegue Pecci - ma mi chiedo come si può, dopo aver speso decine di milioni di Euro per creare il prodotto turistico “storico-culturale”, rinunciare alla vendita di questo prodotto? Non possiamo più tollerare che il Sindaco di una città di importanza turistica mondiale rimanga “prono” e silente alle politiche turistiche fallimentari della regione. E allora comprese le specialità turistiche riminesi: balneare, storico-culturale, esperienziale, sportivo, avioturismo, congressuale, ecc. occorre organizzarsi e proporsi ai mercati senza perdere tempo perché, anche nel turismo, tutto viene consumato velocemente. Mi chiedo poi per quale motivo fino ad oggi il Sindaco di Rimini non ha preso posizione per la valorizzazione dello scalo aeroportuale riminese, infrastruttura indispensabile per fare turismo ed ancora perché non propone il progetto per l’Alta Velocità e per l’autostrada Venezia-Rimini? Per quale motivo, infine, dopo il fallimento del Parco del Mare, il Sindaco non apre il confronto con l’opposizione sul Piano Spiaggia? Ha paura di Bonaccini? Noi riteniamo che si tratti di semplice incapacità. Purtroppo con questa Amministrazione Rimini dovrà rassegnarsi ad essere ancora “piadina, pesce fritto e Molo Street”, mentre per realizzare il sogno di una Rimini mattatrice sul mercato turistico mondiale ci sarà bisogno di nuovi amministratori".

L'ANALISI DI FEDERALBERGHI

 “Nonostante il ritorno dei Mercati concorrenti del Medio Oriente e del Nord Africa , le perdite delle presenze dei Turisti nei primi otto mesi di quest’anno sono state molto contenute – afferma Alessandro Giorgetti Presidente di Federalberghi Emilia Romagna. In particolare nei primi otto mesi del 2019 la Destinazione Romagna, ha fatto registrare, con più di 26 milioni di presenze,  un -1,4% rispetto al 2018,  mentre a livello regionale, con quasi 33 milioni di presenze,  c’è stato un calo dello -0,7%  rispetto all’anno scorso. E’ però importante precisare che le nostre Imprese, in quest’ultimo periodo,  attraversano una situazione di forte tensione per i margini ridotti che possono essere realizzati anno dopo anno, causa il maggior aumento dei costi che si registrano in tutti i componenti dell’offerta Turistico ricettiva”.

“Siamo comunque fieri del lavoro svolto dalle nostre 3 mila imprese alberghiere associate - conclude Giorgetti - siamo certi che la Regione, a fronte di questi risultati, continuerà ad investire sulla nostra offerta turistica, impegnata a vincere la sfida della competitività”. “Continuare a valorizzare ed investire nel turismo”. Questa è la richiesta di Mauro Mambelli Vice Presidente con delega al Turismo di Confcommercio Emilia Romagna, dopo questi  segnali sull’andamento dei primi otto mesi dell’anno. Quello del turismo è un settore in forte espansione che incide sull’economia regionale portando in dote oltre 150.000 occupati e oltre 15 miliardi. Sono risultati importanti che l’imprenditoria turistica ha voluto e saputo conquistare assieme alla nostra Regione”.
 

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