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Cronaca Via Guido Maria Ceccarelli

Villa occupata: il Comune ha lasciato marcire un patrimonio da 2 milioni di euro

All'interno dello stabile assaltato da 'Casa Madiba', mobili di antiquariato e raccolte di documenti. L'assessore alla Cultura: "Avevamo il progetto di realizzare uno sportello per i migranti"

Ci sono risvolti anche di carattere culturale nell'occupazione, andata in scena nel pomeriggio di sabato, di villa Ricci in via Ceccarelli a Rimini. L'immobile, del valore di 2 milioni di euro e pieno di mobili di antiquariato, era di proprietà della maestra e poetessa Teresa "Sina" Ricci, morta a cento anni compiuti nel 2006. Nel febbraio 2007 il notaio Plescia rese edotto palazzo Garampi dei voleri testamentari della signora: "destinare la proprietà al sostegno ed allo sviluppo - diceva il testamento olografo - degli impegni culturali, artistici e benefici della municipalità" alla sola condizione di mantenere visibili in una porzione della casa i cimeli di famiglia. Ma dopo l'accettazione "con beneficio di inventario" dell'eredità con una delibera di consiglio del luglio 2007, il Comune ha di fatto lasciato marcire il lascito.

"Di fatto - spiega l'assessore alla Cultura, Massimo Pulini - quell'immobile non appartiene più al mio settore ma è passato alla gestione dell'assessorato delle Politiche Sociali guidato dal vice sindaco Gloria Lisi". Ancora nel 2013, la villa della maestra Ricci era nuovamente balzata  agli onori della cronaca in quanto sarebbe dovuta diventare una casa per le associazioni che seguivano gli immigrati ma, nonostante i due anni trascorsi, l'incuria del Comune ha lasciato peggiorare una situazione già precaria. "L'intenzione dell'amministrazione - ha dichiarato Pulini - era quella di preparare un bando per affidare la struttura a delle associazioni che l'avrebbero trasformata in una scuola di italiano per stranieri e in uno sportello per l'accoglienza dei migranti".

Un'intenzione che non si è mai concretizzata e che, dopo 15 anni di incuria, si è trasformata nell'obiettivo del centro sociale di 'Casa Madiba'. Nelle stanze in abbandono, gli occupanti hanno trovato decine e decine di mobili antichi oltre ad effetti personali della maestra Ricci, libri e vecchie raccolte de 'La domenica del Corriere'. "Con l'inventario fatto dal Comune - ha aggiunto l'assessore Pulini - abbiamo catalogato tutto il materiale presente ma solo gli scritti della maestra Ricci sono stati prelevati e portati in biblioteca. Il mobilio, tra cui alcuni pezzi di pregio, è stato lasciato nella struttura e, adesso, è necessario riuscire a gestire l'emergenza per evitare che il materiale ancora presente venga disperso".

"Sono entrato a villa Ricci un paio di volte - conclude l'assessore - e pur non essendo uno stabile pericolante ricordo che c'erano dei seri problemi al tetto. Questa occupazione, comunque, non pregiudica il lascito testamentario al Comune che, comunque, deve preservare il ricordo e garantire il rispetto delle ultime volontà espresse nel testamento. Martedì porterò in Giunta il problema per cercare di trovare una situazione a quanto si è verificato".

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