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Cronaca

Rinvio a giudizio per il presunto assassino di via Ugo Bassi

Sul banco degli imputati il 47enne tunisino Nefzi Imed accusato di aver accoltellato Anis Dhaher per un debito di droga

Sarà processato il prossimo 11 settembre, con rito abbreviato condizionato all'ascolto di un testimone, Nefzi Imed, il 47enne tunisino, accusato dell'omicidio del 37enne marocchino Anis Dhaher ritrovato agonizzante dopo una coltellata in uno stabile abbandonato di via Bassi il 20 agosto dello scorso anno e poi deceduto dopo 5 giorni di calvario in ospedale. L'imputato si è sempre giustificato spiegando di essersi difeso da un'aggressione del 37enne che, a tutti i costi, pretendeva di riavere indietro i soldi che gli aveva prestato. Una ricostruzione contestata dalla sorella della vittima, Nouha Dhaher, che a RiminiToday aveva raccontato "So che tra lui e Nefzi non correva buon sangue e che gli aveva prestato 200 euro per pagarsi cocaina e prostitute. Quando mio fratello ha chiesto la restituzione del debito hanno iniziato a litigare perchè Nefzi gli rinfacciava di avere del denaro nascosto e di vestirsi troppo bene. Anis, infatti, poteva contare su delle piccole somme che ero io stessa ad inviargli di tanto in tanto dal momento che vivo e lavoro in Canada. Nefzi non poteva sopportare che mio fratello lo avesse colpito per primo e quindi lo ha accoltellato. E' un omicidio premeditato. Lo avevo detto più volte ad Anis di non fidarsi di quella persona e ha pagato un prezzo altissimo per pochi soldi. Mio fratello non era un criminale e non aveva mai toccato un'arma in vita sua".

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