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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

I ristoranti un volano per l'entroterra, nel paese senza locali due ragazze aprono un bar-gastronomia

Confesercenti chiede aiuti per nuove aperture e per fare resistere chi c'è già. "La ristorazione può servire a queste aree per ricreare reti commerciali e sociali e per frenare lo spopolamento"

“Aiuti per l’apertura di nuove attività e sostegno a quelle esistenti”. È l’appello di Confesercenti Rimini inserito negli emendamenti alla Legge regionale per il sostegno agli entroterra, in un quadro generale di progressiva chiusura di negozi ma nel quale cercano di resistere i ristoranti. Secondo i dati (fonte Camera di Commercio della Romagna) nel 2022 rispetto a 10 anni fa, nelle zone montane della provincia di Rimini il commercio al dettaglio ha subito una flessione del 17.4%, mentre i ristoranti un aumento del 5.3%. Nelle zone collinari il commercio al dettaglio ha registrato un – 6.8% mentre i ristoranti un + 11.4%.

Il settore trainante nell’entroterra è quindi la ristorazione, che può servire a queste aree per ricreare reti commerciali e sociali e per frenare lo spopolamento. “Un bell’esempio che sta rivitalizzando il borgo di Maiolo è la recente apertura da parte di due giovani ragazze del MiFà Bottega - commenta Fabrizio Vagnini, presidente di Confesercenti Rimini -. Si tratta di un nuovo bar-gastronomia e market aperto in un paesino nel quale da anni non c’erano più attività. Sono andato a trovarle e a complimentarmi con loro per il coraggio, oltre che offrire il nostro supporto. Altri esempi di attività che danno vita a un borgo sono la cooperativa di ragazzi, Fer-menti leontine, che da qualche anno avviato lo storico forno di San Leo che era stato chiuso, oppure a Casteldelci il ristorante la Giardiniera, che sta resistendo sul territorio”.

Per quanto riguarda la Legge regionale, “stiamo lavorando affinché gli aiuti a livello locale e nazionale siano dati in fase di partenza alle attività che aprono, sia nel tempo al fine che possano resistere, sia le nuove aperture che quelle già esistenti. Nelle zone dell’entroterra ogni attività è un punto di riferimento, un freno allo spopolamento". Di pari passo all’aumento dei ristoranti, cresce la necessità di personale, (+36.9% montagna e + 29.4% collina). “Di qui deriva la difficoltà del reperimento del personale: chiudono aziende che richiedono poco personale (negozi), aprono ristoranti con molti addetti, che combinato con il calo demografico e lo spopolamento dell’entroterra, crea criticità”.

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