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Cronaca

Romagnoli popolo di sedentari: il 65% non fa attività fisica

Romagnoli popolo di sedentari. Il 65% dei cittadini over 30 delle province di Rimini e Forlì-Cesena ammette di non fare mai alcun tipo di attività fisica o al massimo in maniera del tutto sporadica (ben al di sopra del 40% riscontrato a livello nazionale)

Romagnoli popolo di sedentari. Il 65% dei cittadini over 30 delle province di Rimini e Forlì-Cesena ammette di non fare mai alcun tipo di attività fisica o al massimo in maniera del tutto sporadica (ben al di sopra del 40% riscontrato a livello nazionale). Una istantanea impietosa sullo stile di vita dei romagnoli che emerge dalla nuova indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza ed assicurazione sanitaria.

Un dato che conferma il preoccupante quadro stilato a livello nazionale dal Ministero della Salute secondo cui sono circa 13 milioni gli italiani refrattari nei confronti dell’attività fisica (un terzo della popolazione tra i 18 e 69 anni). Non stupisce dunque che, sempre secondo i dati del Ministero, più di 3 italiani su 10 sono in sovrappeso ed  l’11% soffre di obesità. Pigri dunque ed anche consapevoli che si tratta di una cattiva abitudine italiana: per l’Osservatorio UniSalute infatti più di tre romagnoli su quattro (77%) credono che siano oltre 10 milioni i connazionali sopra i 18 anni che preferiscono la poltrona al fare regolare attività fisica, a conferma di come la sedentarietà nostrana sia un fenomeno sotto gli occhi di tutti e facilmente percepito e che trova riscontro nei dati ufficiali del Ministero sul territorio italiano.

A spingere i romagnoli più volenterosi a praticare una regolare attività fisica sono diverse motivazioni: il 28% lo trova un buon modo per scaricare lo stress, il 25% lo fa per mantenersi in forma mentre il 23% pensa faccia bene alla salute. Sulla riviera romagnola sono invece più sensibili al tema dello sport quando si parla di bambini: il 64% infatti ritiene che lo sport per i propri figli sia molto importante in primis per la loro salute ma anche per capacità di socializzare. Tra coloro che ritengono che lo sport sia importante, quasi uno su cinque (18%) sottolinea però come il costo per i corsi sportivi risulti essere sempre meno sostenibile per le famiglie, con il rischio di non poter permettere ai propri figli di fare alcuna attività sportiva.

E la ginnastica fatta a scuola non è sufficiente. Per l’80% degli intervistati infatti i bambini non fanno abbastanza attività fisica nelle ore scolastiche. Gli sport ritenuti più adatti alla salute dei più piccoli? Il nuoto resta sempre il preferito (95%). Sul podio anche atletica leggera (32%) e arti marziali (19%). Una regolare attività fisica – che si tratti di lunghe camminate o sedute in palestra – deve accompagnare ogni fase della nostra vita. È sicuramente fondamentale che si cominci da piccoli, ma è un’abitudine che si dovrebbe proseguire anche da adulti. Fare dello sport è infatti una delle chiavi fondamentali per la prevenzione della nostra salute. Se la volontà del singolo è determinante, ad aiutare a combattere la pigrizia dei romagnoli – e degli italiani tutti - e favorire uno stile di vita salutare possono contribuire istituzioni, amministrazioni, enti e aziende, promuovendo campagne e programmi per mantenersi in forma.

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