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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Sanità, Lusenti: "277 giorni per pagare i fornitori"

Il dato, aggiornato all’ottobre 2011, è stato fornito dall’assessore regionale alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti, nella risposta data in aula a Silvia Noè

Mediamente, in Emilia-Romagna i fornitori di beni e servizi nel comparto sanitario attendono 287 giorni per essere pagati. Il dato, aggiornato all’ottobre 2011, è stato fornito dall’assessore regionale alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti, nella risposta data in aula a Silvia Noè, presidente del gruppo Udc. Un dato inferiore alla media nazionale, che è di 304 giorni.

Le difficoltà nei pagamenti sono dovute a diversi fattori, primo fra tutti il ritardo nei trasferimenti dei fondi statali alla Regione e al meccanismo di erogazione di tali fondi. Un meccanismo, spiega Lusenti, che “determina una rimessa mensile di cassa non commisurata al finanziamento dell’anno di riferimento e quindi non allineata alla programmazione sanitaria regionale ed al conseguente livello dei costi. Dal finanziamento integrativo che viene erogato solo dopo il positivo superamento della verifica degli adempimenti dell’anno precedente a quello cui si riferisce la rimessa di cassa. A tutt’oggi - prosegue Lusenti - il ministero dell’Economia e delle Finanze ha certificato alla Regione Emilia-Romagna il superamento della verifica degli adempimenti dell’anno 2009: siamo in attesa di ricevere il finanziamento integrativo 2009 (pari a oltre 460 milioni di euro)”. Ancora: “Dal ritardo nell’erogazione per cassa del finanziamento degli obiettivi di carattere prioritario del Piano sanitario nazionale (circa 150 milioni) e del saldo della mobilità interregionale (circa 50 milioni)”.

A fine 2010, dice ancora l’assessore, “l’ammontare dei crediti della Regione Emilia-Romagna verso lo Stato era pari a circa 785 milioni; tali crediti nel corso del 2011 si sono progressivamente ridotti”. Devono poi essere considerati i crediti verso lo Stato “relativi ai finanziamenti in conto capitale ai sensi dell’articolo 20 L. 67/88, che per la Regione Emilia-Romagna sono stimabili a fine 2010 in circa 28 milioni”. In questa situazione, la Regione Emilia Romagna “ha registrato tempi medi di pagamento di beni e servizi ad ottobre 2011 pari a 287 giorni contro una media italiana rilevata da Assobiomedica pari a 304 giorni”.

Nello specifico, aggiunge l'assessore, “la media dei pagamenti delle Aziende sanitarie di beni economali e farmaceutici è stata a fine ottobre di 289 giorni e la media dei pagamenti dei servizi in appalto è stata di 260 giorni. A dicembre si registrerà un miglioramento dovuto alla erogazione straordinaria pari a 125,6 milioni disposta con decreto della Giunta regionale 1623/2011 del 7 novembre”. A decorrere dal 2012 le Regioni sono tenute al finanziamento degli ammortamenti non sterilizzati correnti, che pertanto sono ricompresi nel vincolo di bilancio secondo la nuova modalità di verifica dell’equilibrio regionale definita dal ministero dell’Economia e delle Finanze. “Pertanto - chiude Lusenti - a decorrere dal 2012 la copertura degli ammortamenti non sterilizzati correnti, potrà consentire di ridurre l’esposizione debitoria delle Aziende sanitarie”.

I numeri forniti dall’assessore non trovano concorde Noè. L’esponente Udc parla di tempi di pagamento che pongono “la nostra regione al 13° posto in Italia, davanti solo a Regioni dall’efficienza solitamente inferiore alla nostra”. Inoltre, “non si capisce perchè l’Emilia-Romagna, che sempre si rifà all’Unione europea, non rispetti le direttive comunitarie che impongono pagamenti ai fornitori di 30 giorni, che diventano 60 nel settore della sanità”. La situazione attuale, chiude Noè, è fortemente penalizzante per le aziende, alle prese con una difficile situazione economica generale e con un mercato del credito che le mette ancor più in condizioni di non poter competere e far fronte con regolarità ai propri impegni.

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