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Cronaca Coriano

Scuola media intitolata allo studioso Giuseppe Ravegnani, che nacque sulla collina di San Patrignano

“Il comune di Coriano è legato alla figura di Giuseppe Ravegnani non solo per essere venuto alla luce a San Patrignano ma perché mantenne saldo il rapporto con la sua terra"

Il comune di Coriano rende omaggio a Giuseppe Ravegnani, scrittore, poeta, giornalista e critico letterario, dedicandogli la scuola media di Ospedaletto. La cerimonia di intitolazione, aperta alla cittadinanza, si terrà il 13 ottobre alle ore 9.30, giorno dell’anniversario della nascita dello studioso a San Patrignano (13/10/1895) e si svolgerà alla presenza delle autorità scolastiche e cittadine, degli studenti e dei famigliari dello scrittore. Nel programma è previsto un saluto in musica di una delegazione di classi.

“Il comune di Coriano è legato alla figura di Giuseppe Ravegnani - commenta l’Amministrazione comunale - non solo per essere venuto alla luce a San Patrignano ma perché, nonostante la sua vita trascorsa tra Ferrara, Bologna, Venezia, Roma, Milano, mantenne saldo il rapporto con la sua terra. Non dimenticò mai le sue radici tanto che pochi mesi prima della morte, portò i nipoti a Coriano a vedere la casa dove era nato. La scelta di intitolargli una scuola non è casuale per lo studio e il continuo approfondimento in vari campi letterari che contraddistinsero la sua vita. Da qui il desiderio di farlo meglio conoscere agli studenti e a tutti i corianesi. Nel 2008 alla inaugurazione del teatro CorTe di Coriano parteciparono due dei nipoti dell’illustre studioso: Enrico Ravegnani, maestro restauratore e la celebre arpista Cecilia Chailly”.

Giuseppe Ravegnani nasce a San Patrignano il 13 ottobre 1895 nell’immobile in cui oltre 70 anni dopo Vincenzo Muccioli fondò la Comunità di San Patrignano. Morì nel 1964 a Milano all’età di 69 anni. I genitori, entrambi residenti a Ferrara, iscrissero qui da subito anche il figlio Giuseppe. Per tutta la vita, in tanti scritti, Ravegnani rivendica la sua romagnolità: “Bisogna essere nati qui, tra mare e collina, nella casa del contadino o in qualche vecchia torre malatestiana, su per le coste di Coriano o di Cerasolo, tra il casto lume degli olivi e l’oro del granoturco, per comprendere quale e quanto sia il valore della poesia per la nostra anima romagnola” (in “Febbre bianca” del 1958).

E’ un personaggio della cultura italiana del Novecento che ha radici in Romagna: poeta, in da giovanissimo, direttore della Biblioteca Estense di Ferrara negli anni Trenta e curatore delle opere di Ariosto, giornalista, dirigente e critico letterario della casa editrice Mondadori dal dopoguerra sino alla fine degli anni ’50, traduttore, vincitore del Premio Viareggio per la saggistica nel 1955, membro delle giurie dei più importanti premi letterari italiani, direttore della più prestigiosa collana di poesie d’Italia, la mondadoriana “Lo specchio”. Nel 1956 vinse il premio Marzotto per il lavoro giornalistico.

Bibliografo dell’Ariosto (pubblicò, in collaborazione con G. Agnelli, nel 1933 gli “Annali delle edizioni ariostee”, 2 voll., Zanichelli), poeta e prosatore, traduttore dal catalano, dallo spagnolo, dal francese, Ravegnani fu soprattutto critico letterario militante della letteratura italiana del Novecento. Appartenne a quella categoria di studiosi del ‘900 italiano che seppero portare un loro efficace contributo di idee e di cultura al giornalismo collaborando a quella “terza pagina” che divenne, in quel periodo, un nobile ponte gettato tra il grande pubblico e la letteratura di tradizione accademica.

Ravegnani dedicò parecchi articoli a un’altra sua passione: la filatelia. Dal 1950 al 1960 si occupò della rubrica filatelica di “Epoca” e dal 1956 al 1961 di quella del periodico mondadoriano per ragazzi “Topolino”; dal 1951 al 1959 curò stabilmente la rubrica filatelica per il “Corriere della Sera”. Nelle pagine di “Compagni di strada” lo scrittore Leonida Repaci raccoglie le confessioni sui suoi numerosi hobby: la filatelia, il collezionismo (di libri, riviste, disegni, lo sport (tennis, calcio e in particolare la bicicletta) ed infine il cinema.

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