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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Simulato grave incidente sul Metromare, Start: "Operazioni svolte con precisione"

Lo scenario prevedeva lo sviluppo di un principio di incendio in un bus con presenza a bordo di persone anche disabili a seguito dell’impatto con il muro di delimitazione del percorso per la perdita di controllo del mezzo

 Si è svolta secondo il programma stabilito la simulazione di intervento in situazione di emergenza sulla linea del Metromare, utile anche a testare le comunicazioni e il coordinamento degli enti coinvolti che possono avvalersi del contatto diretto con la centrale operativa che controlla tutto il sistema attivo sulla linea anche con un sistema di 98 telecamere, oltre a quelle presenti sui bus. Hanno partecipato 9 uomini dei Vigili del Fuoco di Rimini con la presenza del Comandante Gianfranco Tripi, 15 operatori del 118 Romagna Soccorso con il coordinamento della centrale operativa, i vertici di Start Romagna con il Direttore Generale Giampaolo Rossi ed i responsabili dei vari servizi operativi lungo la linea. Inoltre, un APS (AutoPompaSerbatoio) del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, due ambulanze, una Automedica ed un bus da 18 metri.

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Per la simulazione, iniziata alle 22.00, al termine del servizio giornaliero, e conclusasi intorno alle 23.30, si è individuato uno scenario incidentale particolarmente gravoso, avendo ipotizzato lo sviluppo di un principio di incendio in un bus con presenza a bordo di persone disabili e, a seguito dell’impatto con il muro di delimitazione del percorso per la perdita di controllo del mezzo, di feriti. Anche il luogo prescelto ha voluto prendere in considerazione situazioni particolarmente sfavorevoli, trattandosi del tratto fra le stazioni Kennedy e Pascoli in direzione Riccione, con corsia ad un solo senso di marcia e fiancheggiata da un lato dalla linea ferroviaria Bologna – Bari, e dall’altro da un alto muro di cinta. 

Simulato un grave incidente sul Metromare

"Le operazioni si sono svolte con precisione e secondo i programmi stabiliti - ha dichiarato Start Romagna - nel tratto più sotto osservazione del tracciato. Le operazioni, volutamente rese ancora meno agevoli ipotizzando l’impossibilità di evacuare le persone disabili ed i feriti attraverso le normali porte del bus e dunque utilizzando i finestrini di emergenza, si sono svolte in sicurezza sia per il personale di soccorso, sia per i viaggiatori a bordo, con il corretto svolgimento delle operazioni di soccorso, adeguatamente pianificate. Tutta la documentazione video e fotografica è stata analizzata questa mattina in un meeting convocato presso Start Romagna per condividere osservazioni utili ad integrare il piano di intervento coordinato dei vari protagonisti, oltre alla verifica delle modalità di accesso dall’esterno o di evacuazione dall’interno della linea, che ha varchi controllati lungo il percorso. L’intervento va collocato nel programma di attività sistematiche da svolgersi sul campo, precedute nei giorni scorsi dall’invio di alcuni dei mezzi di linea della Start presso il Comando dei Vigili del Fuoco per consentire di migliorare la conoscenza da parte degli operatori del soccorso delle criticità connesse ai sempre più variegati sistemi di alimentazione dei bus (linea elettrica, gasolio, metano, batterie e, in futuro GNL) circolanti nel territorio. Tali attività saranno ripetute anche in seguito, per verificare l’efficacia e la tempestività delle procedure condivise, al fine dell’intervento coordinato dei vari enti coinvolti, a coronamento di una serie di incontri per la definizione delle stesse".

CRTICHE DAL MONDO POLITICO - Particolarmente critici sulla simulazione sono stati Fabrizio Pullè, Capogruppo di Noi Riccionesi e Sara Majolino, Capogruppo Lista Civica Renata Tosi. "Abbiamo scoperto dalla stampa - scrivono in una nota congiunta - che sul percorso del TRC si sarebbero svolti, la scorsa notte, non meglio precisate “prove di sicurezza” coinvolgenti Ausl della Romagna con le ambulanze del 118, i Vigili del Fuoco ed il personale di Start Romagna, al fine di verificare le “procedure in caso di emergenza” per il tracciato del TRC. Bene. Meglio tardi che mai, potremmo dire.
Quindi quando noi, unitamente ai sindacati, chiedevamo che si svolgessero delle verifiche e delle prove di sicurezza, e ci fu risposto che era tutto a posto, forse stavamo solo sognando. E se non abbiamo sognato, perché le prove che vengono fatte oggi, per la sicurezza, prima non sono state ritenute necessarie? Come mai vengono fatte le prove di sicurezza ora, invece che prima della messa in opera? E se le prove di sicurezza ci dicessero che la linea non è completamente sicura, ciò significa che avremmo fatto circolare delle persone su linee non completamente sicure per due mesi? I cittadini non sono “cavie” da laboratorio per esperimenti. E poi, strane le coincidenze: le prove sulla sicurezza vengono svolte, guarda caso, “solo dopo le elezioni”. E tutti i feriti della notte di Capodanno, sono a conoscenza che solo in questi giorni si stanno svolgendo delle prove di sicurezza? Parrebbe logico (ma la logica, a volte, svanisce...) dapprima effettuare tutti i test di sicurezza, e solo a risposta positiva mettere in esercizio un’opera".

 

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