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Cronaca

Sole e brezza: il clima porta Rimini al 25esimo posto tra le città dove si vive meglio

“Una città non è un’isola – ha commentato l’assessore all’ambiente del Comune di Rimini Anna Montini – ed è chiaro che i cambiamenti climatici in atto nel mondo, che si manifestano con diverse forme"

Qual è la città italiana con il clima migliore? È a questa difficile domanda che lunedì mattina il Sole 24 Ore tenta di dare una risposta con l’esame di dieci indicatori relativi ai 107 capoluoghi di provincia italiani. Dieci indicatori che, voce per voce, rilevano le performance meteorologiche delle città italiane definendone la classifica generale. Un’indagine – che per sua natura andrà ad influire su quella dedicata alla Qualità della vita, giunta quest’anno alla sua trentesima edizione, che annualmente il quotidiano economico milanese dedica agli italiani – che vede la città di Rimini al 25° posto, prima, anche grazie alla propria posizione sul mare, tra i capoluoghi regionali.

Una classifica che attribuisce a Rimini un valore di 621,85 ed una media di 14,66 (Imperia è la prima in classifica con 799,14 e 16,40, Pavia, l’ultima, 409,17 e 13,72; mentre, comparando i dati agli altri capoluoghi della regione, è Forlì Cesena che ci segue al 52° posto per poi passare a Ravenna (61°), Bologna (75°), Modena (78°), Reggio Emilia (86°), Ferrara (92°), Piacenza (93°), tutte sicuramente penalizzate dal clima continentale che caratterizza le città della pianura Padana. In particolare da evidenziare come, pur nel quadro generale di aumento delle temperature – l’ultimo febbraio è stato uno dei più caldi di sempre per l’Italia – la temperatura a Rimini sia cresciuta di 0,17 gradi nell’ultimo decennio.

Dietro l’indice del clima – dice il Sole 24 Ore fornendo le metodologie della ricerca – c’è una mole impressionante di dati, raccolti in un database di 16.000 stringhe di valori per ciascuna città e convalidati da esperti, registrati ogni sei ore nel periodo 2008 – 2018 per una serie di fenomeni come nebbia, ore di sole, temperature, umidità relativa, temperatura percepita, copertura nuvolosa, millimetri di pioggia. Dalle classifiche pubblicate online emergono maggiormente nel dettaglio i punti di forza e di debolezza di ciascuna delle 107 città.

Dall’esame di ciascuno degli indicatori che rilevano le performance meteorologiche dei 107 capoluoghi nel decennio 2008 - 2018, la città di Rimini si posiziona per il Soleggiamento (ore di sole al giorno) al 45° posto con 7.2 per i valori e 472,8 punti; per l’Indice calore (giorni annui di temperatura percepita maggiore di 30°) Al 16esimo (37.45 valori e 673,6 punti); per le Ondate di calore (sforamento dei 30° per più di tre giorni consecutivi) al 13esimo (42 e 573,5); per Eventi estremi (giorni annui con accumulo di pioggia maggiore di 40 millimetri) al 40 (21 e 826,4); Brezza estiva (nodi medi giornalieri di vento) 40° (4.9172 e 363,6); Umidità relativa (giorni annui fuori dal comfort climatico)  30° (174.909 e 548,4); Raffiche di vento (giorni annui con raffiche maggiori di 25 nodi) 68° (21.36 e 879,4); Piogge (giorni annui in cui piove) 47° (86.45 e 615,5); Nebbia 80° 16.90 e 713); Giorni freddi 66° (20.09 e 552,1).

"Una città non è un’isola – ha commentato l’assessore all’ambiente del Comune di Rimini Anna Montini – ed è chiaro che i cambiamenti climatici in atto nel mondo, che si manifestano con diverse forme, dagli eventi tropicalizzati anche alle nostre latitudini, a lunghi periodi di siccità, non possono essere che visti, come stiamo facendo a livello locale e come sta facendo la Regione Emilia Romagna, in un quadro sinergico di azioni comuni. le cause sono ormai purtroppo note e quella principale è, come dimostrato da numerosi studi scientifici, la crescita della concentrazione di anidride carbonica e di altri gas a effetto serra nell’atmosfera che se negli anni ’50 aumentava dello 0,8% all’anno ora, dagli anni ’80, ha bruscamente accelerato la propria crescita raggiungendo velocemente il 2% annuo. agli effetti del cambiamento climatico si associa l’aumento delle temperature medie e forse non è un caso che lo scorso febbraio sarà ricordato come uno dei più caldi di sempre. Bisogna che si prosegua con determinazione nell’applicazione delle strategie condivise comuni e individuate a livello internazionale perché l’aerosol nell’atmosfera continua a ridursi favorendo l’aumento delle radiazioni solari. andiamo avanti quindi con interventi che vanno dalla lotta all’inquinamento atmosferico alla crescita del verde urbano, dalla crescita dell’energia prodotta con fonti rinnovabili ad azioni finalizzate al risparmio energetico. questi sono i capisaldi su cui la nostra vita deve quotidianamente modellarsi con nuovi percorsi maggiormente virtuosi e rispettosi dell’ambiente se vogliamo sperare di invertire la preoccupante rotta che l’indagine del sole 24 ore, coi suoi dati impietosi, ci dimostra".

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