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Cronaca

Spaccio e predoni, una notte con la polizia di Stato

Di pattuglia con le Volanti della Questura e l'Unità Cinofili sulle strade della movida riminese

Una notte insieme alle pattuglie della polizia di Stato che, durante l'estate, tengono monitorato costantemente il lungomare e i locali riminesi a caccia di spacciatori e malviventi. E il grande protagonista della serata è Kent, il cane antidroga in forza all'Unità Cinofila di Reggio Calabria, che col suo naso superallenato è in grado di scovare anche le più piccole tracce di stupefacente. Si parte dalla zona sud, tra Marebello e Miramare, dove tra i negozi etnici il primo ad essere controllato è un kebab di piazzale Gondar. Tra i tavolini un gruppo di nordafricani che, alla vista delle divise, danno subito segni di agitazione che si trasformano in anzia alla vista dell'agente a quattro zampe. Kent è un fulmine, un'annusata veloce ai borselli sul tavolo e in pochi secondi segnala al suo conduttore che c'è qualcosa che non va in uno di essi. Basta aprirlo e, in men che non si dica, ecco una borsetta di plastica strappata piena di marijuana che vale al suo possessore una gita in Questura per gli approfondimenti del caso al termine dei quali sarà denunciato a piede libero per spaccio.

Una notte nella pattuglia della polizia di Stato

Le Volanti si spostano al parco "Murri", a ridosso delle colonie abbandonate, dove sul muretto della fermata dell'autobus c'è un gruppo di persone da controllare. La trafila è sempre la stessa, il cane antidroga della polizia di Stato inizia ad annusare i presenti e, nelle tasche di un ragazzo italiano, spunta una scheggia di hashish per uso personale. Per sicurezza, Kent si aggira anche a ridosso del muretto per essere sicuri che qualcuno alla vista delle divise non si sia sbarazzato di quantità pi importanti di stupefacente. Si passa all'obiettivo successivo, un bar etnico sempre a Marebello, e questa volta a cadere nella rete è uno straniero trovato in possesso di nemmeno mezzo grammo di cocaina sempre per uso personale. Si torna verso il porto di Rimini e, a random, vengono controllati i gruppi di ragazzi che si trovano sulle panchine del lungomare ma questa volta Kent non segnala nessun stupefacente. 

E' la sosta a Marina Centro a permettere agli agenti della polizia di Stato di fare il colpaccio. Un'ombra sospetta, vista di sfuggita nel parchetto a ridosso del McDonald del lungomare Tintori, mette in allarme gli agenti. E' un attimo seguire il nordafricano, che per sviare il controllo si era infilato nel fast food, e bloccarlo per un controllo. Il fatto di trovalo in possesso di diversi cellulari, tra cui un iPhone sul cui display campeggia la scritta "Telefono smarrito contattare il proprietario", è una questione da approfondire anche perchè una ricerca più accurata tra i cespugli fa scoprire anche un tablet appena rubato. "Pulito" dal punto di vista della droga, ma non per la refurtiva, anche in questo caso lo straniero viene portato in Questura dove dovrà vedersela col proprietario dell'iPhone che contattato dagli agenti è pronto a riconoscere l'autore del furto.

Ultima tappa è la zona del porto di Rimini, nota per essere uno dei luoghi di spaccio più quotati dell'estate, dove ad attirare l'attenzione degli agenti è un gruppo di africani seduti sulle panchine e sul muretto di uno stabilimento balneare insieme ad alcune ragazze. Classica manovra di accerchiamento e, una volta che tutti sono stati bloccati, si richiede l'intervento dell'infaticabile Kent e del suo naso. I primi ad essere annusati risultano "puliti" ma l'attenzione dell'agente a quattro zampe zampe è attirata da un ragazzo del gruppo seduto sulla panchina che viene fatto alzare. Il cane dà segni di irrequietezza e continua a puntare i genitali del giovane al quale, pi volte, viene chiesto se ha della droga addosso. Viste le sue risposte negative, e i segnali di Kent, viene quindi perquisito e dagli slip ecco che spuntano due involucri contenenti in tutto quasi 50 grammi di marijuana. E' l'ultima fatica per il pastore tedesco che, tra i complimenti dei colleghi "a due zampe" può tornare soddisfatto nella sua cuccia. Così non si puà dire per l'ultimo straniero, poi risultato essere un senegalese vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, che viene arrestato e portato in Questura. Processato per direttissima il giorno seguente, l'africano si è visto convalidare il fermo col giudice che ha disposto il divieto di dimora a Rimini in attesa della prossima udienza.

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