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Cronaca

Stanziati 450mila euro per il completamento scenografico e l’inquadramento scenico del Teatro Galli

Ultimo step necessario all’apertura della struttura che avverrà, come annunciato, nell’autunno di quest'anno

Il Teatro Galli è ormai pronto a mostrarsi alla città in tutta la sua bellezza e mentre si concludono gli  interventi esterni e procede l’attività di montaggio delle decorazioni, si pensa agli arredi e alle attrezzature che andranno a completare l’allestimento della struttura. Il teatro polettiano è tra le voci principali della variazione di bilancio discussa questa mattina dalla V Commissione consigliare: investiti 450mila euro per il completamento scenografico e l’inquadramento scenico del ‘Galli’ (camerini e attrezzature di scena), ultimo step necessario all’apertura della struttura che avverrà, come annunciato, nell’autunno dell’anno corrente, rispettando peraltro le previsioni di spesa iniziali.  La variazione inoltre prevede un incremento del fondo di riserva per circa 104 mila euro, che consentirà di dare copertura ad eventuali spese urgenti ed obbligatorie che potrebbero presentarsi in corso d’anno. Questo è stato possibile sia tramite l’utilizzo di minori spese (economie in seguito a pensionamenti di personale a tempo indeterminato non programmati nella predisposizione del bilancio 2018 – 2020) e a maggiori entrate (nello specifico circa 86mila euro riconosciuti al Comune come indennità di occupazione senza titolo in seguito ad una sentenza esecutiva riferita ad alcune aree in fregio al lungomare).

Altra importante variazione discussa dalla Commissione è legata alla recente sentenza del Tribunale di Bologna sul contenzioso tra Amministrazione comunale e un privato per i lavori di ristrutturazione dell’immobile Aquila d’oro. Una vicenda giudiziaria che prende spunto dai lavori di ristrutturazione iniziati ancora negli anni Novanta e che vedeva l’Amministrazione contestare al consorzio di cooperative che si era occupata dell’intervento sia un incremento dei costi preventivati sia la realizzazione di opere non conformi. Dopo i vari gradi di giudizio e i ricorsi susseguiti negli anni, a gennaio 2018 la Corte di Appello di Bologna ha accolto le ragioni del privato, condannando il Comune al pagamento di 716mila euro. “Trattandosi di sentenza esecutiva, la Corte dei Conti dispone che la cifra venga riconosciuta come debito fuori bilancio – sottolinea l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – anche se la somma è pienamente coperta dal ‘fondo sentenze’ per cui l’Amministrazione ha accantonato complessivamente in bilancio 9 milioni di euro”. 

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