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Cronaca

Stato di crisi in Cna Rimini: braccio di ferro coi sindacati

Partite le lettere di licenziamento per 25 dipendenti dopo che lo stato di passivo dell'associazione ha superato i 2 milioni di euro

Braccio di ferro tra i sindacati, che proclamano lo stato di agitazione, e la direzione di Cna Rimini costretta a licenziare i dipendenti a causa del profondo rosso in cui annegano i suoi bilanci con un passivo che supera i 2 milioni di euro. Se, da un lato, l'associazione ha già fatto partire 25 lettere di licenziamento per i dipendenti di CNA Servizi, a rischio sono tutti i 130 lavoratori attualmente a libro paga dell'associazione che attende il bilancio di chiusura del 2014 per una decisione finale. Nella giornata di lunedì, lo staff di direzione Cna Rimini ha inviato una nota stampa proprio perchè ritiene "chiarire una volta per tutte lo stato di salute dell’intero sistema associativo e il progetto su cui si sta lavorando, per evitare altre inutili strumentalizzazioni".

"E' fuori luogo e fuori dal nostro tempo - prosegue il comunicatochi evoca lo scontro tra imprenditori e lavoratori adottando questo schema anche per CNA, laddove non esiste un “padrone” ma dipendenti scelti dagli imprenditori dirigenti, che si sono fatti carico di creare le condizioni necessarie per un'operazione di risanamento, partendo, è bene ricordarlo, da una perdita economica che solo nella società cooperativa di servizi e altre collegate supera i 2 milioni di euro. Numeri ereditati dalla precedente gestione che non ha mai avuto la consapevolezza della necessità di riorganizzare e ristrutturare l’intero assetto associativo. Continuare a gestire l'associazione con le modalità passate significava decretarne la fine. Prendere piena consapevolezza delle condizioni ereditate e assumerci la responsabilità di cambiarle è stato ed è il compito di una Direzione responsabile che da subito ha cercato il dialogo e il sostegno del sistema nazionale e regionale. La complessità della situazione richiedeva interventi ponderati e strutturali, non certamente azioni di supporto estemporaneo e improvvisate come fatto in passato. Si sono dunque valutate una pluralità di soluzioni di carattere societario e organizzativo ed è stata conclusa l’analisi sulla quantificazione delle risorse (non solo economico/finanziarie) necessarie e sulla definizione delle procedure appropriate (dal punto di vista istituzionale e giuridico) per intervenire. Tutta l'attività del 2014 è stata impostata per mettere in condizione CNA di ripartire nel 2015 con una struttura snella, efficace e tarata sulle proprie entrate e senza uso di ammortizzatori sociali, alla ricerca dunque di un equilibrio economico/finanziario necessario a qualsiasi azienda o associazione. Passaggi inevitabili e dolorosi che hanno riguardato purtroppo anche il personale dipendente con il quale il dialogo è stato da subito chiaro e trasparente al punto che la stragrande maggioranza dei lavoratori nel mese di agosto aveva approvato e condiviso il percorso con lo staff di direzione. Sono al momento 25 le lettere di licenziamento inviate ma il numero totale degli esuberi sarà
definitivo solo dopo aver verificato i risultati di chiusura del 2014 e avere chiaro il quadro di ripartenza. Aver continuato a garantire la nostra consueta qualità di servizi e rappresentanza grazie ai sacrifici di tutti i lavoratori dipendenti ci ha permesso di rimanere punto di riferimento per 4.800 associati e per 3.300 aziende clienti con servizi che possono stare tranquilli per il presente e per il futuro e continuare a contare dunque su un’Associazione che nella difficoltà ha dato il meglio di sé. In questo contesto stiamo costantemente dialogando con il sistema regionale e nazionale certi che in ambito di area vasta romagnola possa nascere un sistema di rappresentanza integrato più forte ed efficace, che valorizzi sempre più il concetto di squadra e abbandoni la logica dei solisti".

 

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