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Cronaca

Studenti contro le mafie con la "card" della legalità

Giornata scolastica all'insegna dell'impegno contro le mafie quella degli studenti del Liceo Scientifico Albert Einstein di Rimini, insigniti del ruolo di "ambasciatori" della cultura della legalità e della cittadinanza attiva

Giornata scolastica all'insegna dell'impegno contro le mafie quella degli studenti del Liceo Scientifico Albert Einstein di Rimini, insigniti del ruolo di "ambasciatori" della cultura della legalità e della cittadinanza attiva da Emma Petitti, presidente dell'Assemblea legislativa, che ha consegnato loro la "Card della legalità" promossa dal parlamento regionale.

Gli studenti e le studentesse hanno partecipato all'incontro con Stefano Amore, magistrato, che ha presentato il volume da lui curato “I Ritratti del Coraggio”, la storia dei magistrati che hanno sacrificato la propria vita per dare un futuro all'Italia, e con Caterina Chinnici, europarlamentare e magistrato, che ha parlato del libro di cui è autrice “È così lieve il tuo bacio sulla fronte”, dedicato al padre, il giudice Rocco Chinnici, ideatore del primo pool antimafia.

"Quest'anno - ha evidenziato la presidente Petitti - puntiamo a diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza attiva anche grazie alla consegna della Card della legalità, promuovendo i giovani ad 'ambasciatori' di questa ambiziosa missione. Il lavoro sul tema della legalità che l'Assemblea legislativa promuove è costante e attento. Ne è testimonianza l'importanza crescente della Settimana della legalità, iniziativa che si rivolge in primo luogo alle scuole investendo nel rapporto con studentesse e studenti affinché possano comprendere l’importanza della responsabilità, che è presidio dei valori civici e del senso di comunità".

"Il senso di questa iniziativa - ha sottolineato Stefano Amore - è affidare ai più giovani il senso delle nostre istituzioni e della giustizia. D’altronde, se la giustizia si fermasse nelle aule di tribunale e non fosse capace di entrare nell’animo e nella memoria dei ragazzi, sarebbe destinata a scomparire in poco tempo. Non esagero quando affermo che il vero interlocutore dei 28 colleghi assassinati erano e sono i nostri giovani. Tutti questi magistrati assassinati guardavano al futuro e coltivavano la speranza di un paese migliore. Cercare la verità significa, oggi come allora, combattere dalla parte giusta, al fianco di questi uomini e donne che sono stati capace di morire per noi. Senza verità, ce l’hanno insegnato loro, nessuna società può sopravvivere".

Accorato l'intervento di Caterina Chinnici: "È così lieve il tuo bacio sulla fronte vuole trasmettere, attraverso il mio ricordo di figlia, il messaggio che mio padre, il Giudice Rocco Chinnici, ha lasciato con il suo lavoro, il suo esempio e il suo sacrificio: consapevolezza di cosa sono le mafie nonché della necessità e possibilità di combatterle tutti insieme, compiendo ciascuno il proprio dovere di cittadino. Un messaggio che mio padre ha voluto comunicare per primo e di persona ai giovani, andando nelle scuole e parlando direttamente con loro. E proprio nell’incontro con le scuole, nel dialogo sulla legalità con ragazze e ragazzi come voi, io porto avanti il ricordo di mio padre in continuità con il suo impegno.

Incentrato sulla figura di Rocco Chinnici l'intervento di Andrea Massari, presidente di UPI Emilia-Romagna: “Come tanti eroi dei nostri tempi, che hanno messo in gioco la loro vita per un futuro migliore per tutti i figli d’Italia, Rocco Chinnici voleva anche per i propri figli un futuro dove non prevalessero la prepotenza, l’illegalità, la logica della criminalità organizzata. Lo sguardo di Caterina, la sua figlia maggiore, già magistrato al momento della strage, ci restituisce una figura umana che riusciamo a sentire vicina come non mai, con i timori e le paure che incontriamo  tutti noi nella vita quotidiana”.

L'incontro, organizzato da UPI Emilia-Romagna in collaborazione con l'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, è stato moderato da Luana Plessi, direttrice di UPI Emilia-Romagna. A fare gli onori di casa Michela Clementi, docente del Liceo Scientifico Albert Einstein.

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