Si era suicidato lo scorso 9 ottobre con un colpo di fucile. Ed ora la badante di 35 anni, rumena, finisce nei guai. I figli della vittima, un 79enne dell'entroterra riminese, hanno infatti deciso di sporgere denuncia contro la donna: l'accusa è circonvenzione di incapace e istigazione al suicidio. La triste storia ha inizio nel 2011, quando la rumena entrò nella famiglia dell'anziano per assistere l'uomo, fortemente depresso e la moglie invalida. Un'occasione da non perdere, a quanto pare, per la 35enne rumena che secondo i figli ha iniziato a riempire di attenzioni l'uomo. Il 79enne si è fatto così prendere a livello sentimentale, ma sentendosi però molto in colpa verso i familiari e verso la moglie.

I figli, intuendo la situazione poco piacevole, hanno prima parlato con la donna invitandola ad avere un comportamento più professionale e cercando di lasciare da parte i 'sentimenti' verso l'anziano. Ma ciò non è servito a nulla e la badante è stata licenziata.

Il licenziamento è stato forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso: l'uomo ha iniziato ad avere comportamenti strani, sperperando di nascosto la sua pensione da 1500 euro. La badante, nel frattempo, era cambiata ed è stata proprio una confidenza con quest'ultima a chiarire cosa stava succedendo. Il 79enne le ha infatti ammesso di continuare a frequentare la 35enne rumena, alla quale dava una sorta di 'vitalizio', sperperando così tutti i soldi della pensione. La donna, secondo l'uomo, gliene chiedeva sempre di più: sopraffatto dai sensi di colpa e disperato, si è tolto la vita con un colpo di fucile nel giardino di casa.

Un biglietto dell'uomo ha spiegato il suo insano gesto, ed ora i figli chiedono giustizia.