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Cronaca

Sulle strade riminesi 12 morti nei primi 8 mesi dell'anno

Per la provincia i dati sono in leggero calo, alcol, stupefacenti, distrazione e mancato rispetto della distanza di sicurezza le cause principali dei sinistri

L’incidentalità stradale è un fenomeno purtroppo ancora presente nei nostri territori, generato da una serie di comportamenti errati e non conformi alle norme contenute nel Codice della Strada, che miete tutt’oggi troppe vittime. Si può affermare che la situazione odierna, seppur fotografata da dati ancora provvisori, è preoccupante ed ha visto, dopo un inizio di anno positivo, una recrudescenza negli ultimi mesi. I dati complessivi, infatti, riferiti alla mortalità sull’intero territorio regionale sono in aumento che se Rimini fa segnare una lieve flessione. Nei primi 8 mesi dell'anno in corso gli incidenti mortali sono stati 12 quando, nello stesso periodo del 2018, la conta era già arrivata a 14. Gli utenti più coinvolti negli incidenti mortali sono gli automobilisti (4) e i motociclisti (4), seguono pedoni e ciclisti (2 in entrambi i casi). Questo fenomeno, purtroppo, si ripete ogni anno quando, con l’arrivo della bella stagione, diventa più agevole muoversi sulle due ruote sia per gli spostamenti quotidiani e sia per raggiungere le località turistiche per le serate di evasione e divertimento durante i fine-settimana. Tutto ciò, unito alla grande congestione di traffico che è possibile trovare sulla propria strada, può indurre a manovre che spesso risultano azzardate e con conseguenze mortali.

Tra le principali cause dei sinistri con esito mortale c'è l'abuso di alcol o di sostanze stupefacenti, un mix che incrementa il rischio di incidente del 35,9 volte e da recenti statistiche risulta che qualsi il 50% degli incidenti stradali mortali abbia proprio come concausa l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti. La novità è che il fenomeno colpisce prevalentemente la fascia di età over 40, mentre si è ridotto quello delle cosiddette “stragi del sabato sera”. Dal 2020, tuttavia, sulla scia di una nuova direttiva europea che lo renderà obbligatorio, arriva l’alcollock. Un sistema che impedirà l'accensione del veicolo se il conducente ha assunto alcoolici oltre il limite di legge. Tutte le case automobilistiche dovranno dotare i nuovi veicoli (auto, furgoni, mezzi pesanti etc) che usciranno dalle loro sedi di tali dispositivi per la prevenzione di incidenti, tutelando automobilisti e pedoni.

Il mancato rispetto della distanza di sicurezza è un’altra causa di incidentalità. Circa il 45% degli incidenti in autostrada (dati definitivi 2018) vedono coinvolti veicoli commerciali e sono innescati da tamponamenti. Segnaliamo che il nostro Codice non riesce ancora a quantificare la distanza di sicurezza obbligatoria e viene addebitata l'infrazione di “insufficiente distanza di sicurezza” solo dopo che è avvenuto un tamponamento e le Forze dell'Ordine hanno verificato che la distanza era insufficiente.  Così si va avanti all'infinito senza mai prevenire i tamponamenti. La distrazione è causa o concausa di comportamenti che creano incidentalità; oltre l’81%. Ci sono tre grandi cause di distrazioni alla guida: distrazioni manuali: tutte quelle azioni che non ci fanno tenere saldamente il volante con due mani come: maneggiare sigarette, navigatori, rasoi, trucchi, usare un cellulare, bere bibite o mangiare. Distrazioni visive: tutte quelle azioni che ci fanno allontanare lo sguardo dalla strada come: guardare il navigatore, leggere un sms, cercare qualcosa. Distrazioni cognitive: tutte quelle azioni che ci fanno perdere la concentrazione alla guida come: pensare a problemi, ripassare mentalmente un discorso, organizzare la giornata.

Altro particolare di non poco conto è l’abitudinarietà al percorso che porta ad un “distacco” della attenzione alla guida e ad una (falsa) sicurezza psicologica sulla “conoscenza” del percorso che ci induce ad una minore attenzione”, in particolare gli autisti dei mezzi pesanti.  Il confronto fra i dati provvisori a nostra disposizione tra il primo semestre del 2018 e del 2019 conferma che siamo ancora lontani dal centrare l’obiettivo della “vision zero”. Aggressività stradale: i vari esponenti delle Forze dell’Ordine affermano che è in costante aumento il fenomeno della aggressività tra i vari utenti della strada con insulti e minacce verbali e gestuali rivolte in particolare alle donne e agli anziani anche per futili motivi: ad esempio un contestato parcheggio, una ritardata partenza ai semafori. La presenza di questa cosiddetta road rage – rabbia stradale è anche causa di mancanza di attenzione alla guida. Occorre non sottovalutare azioni che noi riteniamo piccole e insignificanti, ma che se svolte quando si è sulla strada possono essere molto pericolose per noi e per gli altri.

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