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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Svelato il progetto per il nuovo Museo del Territorio di Riccione

Sarà un edificio concepito nel solco di un recupero archeologico, tassello di un collegamento ideale con l’antico ponte romano attraverso un percorso ciclopedonale

Presentato a Riccione il progetto del nuovo Museo del Territorio che avrà la sua nuova sede alla ex fornace. Presenti il Sindaco Renata Tosi, l’Assessore ai Lavori Pubblici Roberto Cesarini, il dirigente ai Lavori Pubblici Giovanni Morri, l’architetto progettista Augusto Bacchini e l’architetto Davide Raffaelli. Il progetto verrà presentato domani, 8 novembre, alla Triennale di Milano in occasione della 13esima edizione di Urbanpromo organizzato dall’Istituto nazionale di urbanistica e da Urbit. Progetto strettamente collegato al Parco degli Olivetani, previsto sempre in area ex fornace, secondo un unico disegno di valorizzazione del paesaggio urbano. Nello specifico il progetto del nuovo museo ha ricevuto dalla Regione 1 milione di euro di fondi europei per 3.600.000 euro complessivi. Sarà un edificio concepito nel solco di un recupero archeologico, tassello di un collegamento ideale con l’antico ponte romano attraverso un percorso ciclopedonale che fungerà da trade - union tra il nuovo museo ed il ponte stesso.

Il nuovo Museo del Territorio

Per il Sindaco Tosi “il recupero dell’edificio vuole essere un segno tangibile di memoria per la nostra città ed un nuovo prodotto da utilizzare in maniera polifunzionale. Uno spazio che, anche dal punto di vista strettamente turistico, permetterà di vivere e conoscere più da vicino il nostro territorio, secondo una nuova passeggiata che si concluderà al mare. Cultura, verde e vivibilità sono tre tratti imprescindibili per lo sviluppo del nostro territorio”. L’attuale Museo al Centro della Pesa si articola in cinque sezioni: origine ed evoluzione della vita sulla Terra; evoluzione geologica del territorio; il Quaternario nella Valle del Conca; il Neolitico e l’età del Rame; l’età del Bronzo e del Ferro; l’età romana. Il suo passaggio all’area fornace, oltre al recupero funzionale dell’edificio alla ex fornace,  consentirebbe un’espansione dell’attuale Biblioteca Comunale.

La nuova collocazione per il Museo del Territorio è stata individuata all’ex fornace “Piva” sul Rio Melo, nel corpo di fabbrica dove sorgeva il forno di cottura dei latterizi, poi completamente demolito, eccetto il muro perimetrale che lo conteneva. All’interno del contenitore in ferro e mattoni, per la parte al piano terra del forno Hoffmann, il progetto ripropone la forma e il materiale del forno preesistente. Sulla struttura in mattoni con le tipiche pareti a scarpa, viene posta un “ arca” dalle pareti laterali ondulate, rivestite di materiale gres porcellanato lucido. All’interno la forma avvolgente dovuta alla copertura a botte conferma l’idea dell’arca concepita coma una casa dentro la casa. All’interno le pareti perimetrali offrono varie condizioni di allestimento, in grado di agevolare l’esposizione di varie tematiche dalle ere geologiche ai rinvenimenti di resti fossili, archeologici e  di animali preistorici. Scala e ascensore, entro involucri di vetro, sono inseriti al centro della sala espositiva.

Al piano terra sono ricavate, oltre all’ingresso, una sala per conferenze di 530 mq e  2 aule didattiche (400 mq). Per mantenere il riferimento all’antico uso della fornace, al piano terra le pareti perimetrali son in muratura di mattoni. Sempre al piano terra sono previsti un chiosco bar, uno spazio per cedere libri e riviste a prestito e un’area dedicata alla lettura. Al piano superiore dell’edificio troverà spazio un vano di 140 mq per il deposito dei reperti principali utilizzabile anche per mostre espositive a rotazione, accessibile al pubblico e visibile attraverso il pavimento in vetro. Un passaggio a ponte collega il vano deposito con la sala esposizioni. Le pareti al piano superiore sono rivestite esternamente in gres porcellanato. Verranno collocati pannelli fotovoltaici.

L’allestimento dell’attuale Museo del territorio al Centro della Pesa risale a circa 30 anni fa. Nel nuovo museo sarà predisposta una stretta relazione tra i reperti in mostra e i luoghi di provenienza agevolata da una strumentazione interattiva. I luoghi di provenienza del materiale saranno accompagnati dalle indicazioni sul modo di raggiungerli, anche in bicicletta per la loro vicinanza, insieme alle caratteristiche dei vari percorsi, le distanze o i parcheggi presenti.  Ad esempio verranno date tutte le informazioni logistiche per visitare gli scavi di San Lorenzo, dai quali provengono le tombe e i reperti di epoca romana, oppure come raggiungere Mondaino e visionare il terreno dove sono stati rinvenuti i reperti fossili o ancora ottenere informazioni su come e quando visitare le grotte di Onferno. Un sistema museale dalla valenza culturale e didattica non solo per il territorio riccionese e i suoi utenti ma collegato strettamente anche al suo entroterra.

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