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Cronaca Centro / Via Michele Rosa

Tafferuglio al Mercato Coperto: "Sono un agente segreto, vi faccio ingoiare le pistole"

Surreale vicenda nella prima mattinata di giovedì quando un 47enne cattolichino ha aggredito due agenti della polizia di Stato intervenuti per calmarlo

Sembra essere uscita da un romanzo di spionaggio la surreale vicenda che, giovedì nella prima mattinata, ha visto gli agenti della polizia di Stato arrestare un sedicente agente segreto tra i banchi del Mercato Coperto. Tutto è iniziato verso le 6 del mattino quando un uomo ha iniziato ad aggirarsi lungo le corsie del mercato scambiando frasi sconnesse con i venditori. Il presunto agente segreto, presentandosi come un membro di una società internazionale creata per difendere i più deboli, ha iniziato a chiedere ai titolari dei banchi se avessero problemi con il pizzo e se fossero costretti a pagarlo e se, in caso di grane di questo genere, avessero bisogno della protezione del suo gruppo di "angeli custodi".

Allo stesso tempo, però, trovandosi momentaneamente in bolletta il presunto agente segreto chiedeva anche qualche centesimo per comprarsi un caffè al bar. Data la stranezza dell'uomo, è stato chiesto l'intervento della polizia e, quando gli agenti lo hanno trovato ancora dentro al Mercato Coperto, è scoppiato un vero e proprio tafferuglio. All'inizio lo squilibrato ha rifiutato di fornire le proprie generalità, temendo forse che il personale della polizia appartenesse a qualche organizzazione segreta antagonista alla sua, iniziando a minacciare gli agenti in quanto, come massimo esperto di arti marziali, li avrebbe disarmati in un secondo facendogli loro ingoiare le pistole. E' quindi scoppiato un parapiglia con i poliziotti che hanno ammanettato l'uomo il quale, nella foga, è caduto a terra travolgendo un agente che ha riportato alcune leggere lesioni.

Dichiarato in arresto e processato per direttissima sempre giovedì mattina, nel corso del processo è emersa la seconda parte del racconto sconclusionato dell'agente segreto identificato come un 47enne cattolichino. Davanti al giudice l'uomo ha candidamente ammesso di essere un componente di una squadra di agenti speciali con base a New York e, benchè in Italia risulti senza fissa dimora, ha dichiarato di abitare in un appartamento da 400 metri quadri nel centro di Manhattan. Senza battere ciglio ha poi aggiunto di non avere con sè i documenti perchè, abituato a girare tra le strade della Grande Mela con una vettura dalla targa personalizzata e quindi conosciuto da tutti, nessun agente statunitense lo ha mai fermato. Il 47enne stesso, poi, ha ricostruito quanto successo giovedì mattina quando, alle prime luci del giorno, ha deciso di recarsi in chiesa in quanto avvertiva un'aura di spiritualità da dover soddisfare e, trovandola ancora chiusa, aveva deciso di aiutare il prossimo offrendo la sua protezione, e quella della società internazionale per cui lavora, ai venditori del Mercato Coperto. Il giudice, non trovando riscontri nel racconto del 47enne, ha deciso di convalidare l'arresto e di rimandarlo a casa della madre, a Cattolica, agli arresti domicliari in attesa del processo che è stato fissato per il prossimo 19 novembre.

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