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Cronaca

Due tartarughe tornano in mare dopo le cure, ai loro carapaci applicato un Gps

Esmeralda ed Esperanza tornano a nuotare in mare, ma con due trasmettitori satellitari così da poterne seguire e studiare le rotte migratorie nel tempo

Due esemplari di tartarughe Caretta caretta, ricoverate al Centro di recupero della Fondazione Cetacea di Riccione, sono state rilasciate al largo di Rimini. Esmeralda ed Esperanza sono state catturate accidentalmente in reti a strascico il 6 dicembre scorso a largo di Cesenatico, in provincia di Forlì-Cesena, da due motopescherecci durante le attività di pesca. Dopo gli accertamenti veterinari si è predisposto di rilasciarle prima che la temperatura dell'acqua al largo diventasse troppo fredda.

I due grossi esemplari di femmina di Caretta caretta sono stati dotati di trasmettitori satellitari finanziati dal progetto europeo Life Medturtles, che include azioni per migliorare lo stato di conservazione delle popolazioni di tartarughe marine dell'Ue e nelle zone confinanti. Grazie a questo progetto, Fondazione Cetacea sta portando avanti campagne di dimostrazione di strumenti da pesca che evitano la cattura accidentale di questa specie protetta che, se adottati stabilmente dai pescatori professionali, ridurrebbero notevolmente l'impatto negativo e spesso mortale di queste attività sulle tartarughe, fino quasi ad azzerarlo. Due satellitari sono stati applicati anche ad altre due tartarughe del centro, Alba e Anastasia, liberate a fine novembre e ora rispettivamente in Croazia e in Grecia. Un'altra quindicina saranno applicati sulle prossime pazienti che lasceranno il Centro.

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