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Cronaca

Taxi, anche Rimini scalpita. Indino: "Un taxi ogni mille abitanti, a Parigi sono 10. Raddoppiamo le licenze"

La Legge che ne regola le licenze è datata 1992 e il governo ora si sta muovendo per trovare una nuova soluzione. Indino: "Il nostro territorio ha bisogno di implementare il servizio"

E’ un tema di attualità su scala nazionale. Riguarda le grandi città italiane, ma il tema tocca anche Rimini. E’ la proposta di aumentare il numero di licenze relative ai taxi. Un servizio che anche a Rimini, specialmente in estate, arranca. “A Parigi sono in servizio 10 taxi ogni 1.000 abitanti, a Roma ce ne sono 3, a Rimini 1 che, durante i periodi di maggior afflusso turistico diventa mezzo”. E’ il dato curioso presentato da Gianni Indino, presidente della Confcommercio della Provincia di Rimini.

Indino è da tempo in prima linea nella richiesta di un miglioramento del servizio taxi.  “Questo servizio sul nostro territorio è pessimo, quasi inesistente. Dico tutto questo nel rispetto del ruolo degli imprenditori del settore, piccoli imprenditori che si sostengono con questa attività, ma che numeri e segnalazioni alla mano stanno creando un grave danno economico e di immagine ad un territorio a vocazione turistica che vive di servizi ben organizzati. Non ce lo possiamo permettere”.

La Legge che ne regola le licenze è datata 1992 e il governo ora si sta muovendo per trovare una nuova soluzione improntata all’efficienza. “Un cambio di passo auspicato – prosegue Indino -, che punta a raddoppiare le licenze con misure premiali che rispettino al tempo stesso gli attuali proprietari di licenza: che si tratti di licenze aggiuntive per chi ne è già in possesso, che si apra a nuovi imprenditori, oppure che si modulino licenze provvisorie a noi non interessa: starà al legislatore e alla categoria trovare una mediazione”.

“Il fatto certo è che il nostro territorio ha assolutamente bisogno di implementare il servizio – aggiunge il presidente Indino -. Inutile ricordare che albergatori e ristoratori sono costretti a fare di necessità virtù prendendo l’auto privata per agevolare gli spostamenti dei propri ospiti perché i taxi sono rari di giorno e pressoché introvabili di notte, perché capita che non arrivino nemmeno se prenotati, perché le lamentele purtroppo sono all’ordine del giorno e serve tamponare il bisogno. C’è poi la questione prezzi, su cui non voglio polemizzare anche se conosco le tariffe di altre città rispetto a quelle praticate qui da noi. Prima o poi dovremo affrontare anche questo scoglio. A chi obietta che se durante il periodo estivo o in occasione dei grandi eventi fieristico-congressuali il lavoro ci può essere per tutti, ma non in altri momenti dell’anno, dico che potrebbero essere proprio i taxi, con tariffe calmierate da “bassa stagione” a essere una soluzione”.

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