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Cronaca

Un investimento da 450mila euro: via libera al completamento scenografico del Teatro Galli

Si tratta dell’ultimo step necessario all’apertura del teatro che avverrà in autunno e rispettando le previsioni di spesa iniziali

Con 17 voti favorevoli e 9 contrari il Consiglio Comunale ha approvato giovedì sera la variazione di bilancio di previsione che prevede tra i vari interventi l’investimento di 450mila euro per il completamento scenografico e l’inquadramento scenico del Teatro Galli (camerini e attrezzature di scena). Si tratta dell’ultimo step necessario all’apertura del teatro che avverrà in autunno e rispettando le previsioni di spesa iniziali. La variazione inoltre prevede un incremento del fondo di riserva per circa 104 mila euro, che consentirà di dare copertura ad eventuali spese urgenti ed obbligatorie che potrebbero presentarsi in corso d’anno. L’accrescimento del fondo è stato possibile sia tramite le minori spese (economie a seguito di pensionamenti di personale a tempo indeterminato non programmati nel bilancio) sia grazie a maggiori entrate (circa 86mila euro riconosciuti al Comune come indennità di occupazione senza titolo in seguito ad una sentenza esecutiva riferita ad alcune aree in fregio al lungomare).

La stessa delibera comprende anche il riconoscimento del debito fuori bilancio per far fronte alla recente sentenza del Tribunale di Bologna sul contenzioso tra amministrazione comunale e un privato per i lavori di ristrutturazione dell’immobile Aquila d’oro. Una vicenda giudiziaria che prende spunto dagli interventi sull’immobile iniziati negli anni Novanta; dopo i vari gradi di giudizio e i ricorsi susseguiti negli anni, a gennaio 2018 la Corte di Appello di Bologna ha accolto le ragioni del privato, condannando il Comune al pagamento di 716mila euro. Trattandosi di sentenza esecutiva, la Corte dei Conti dispone che tale cifra sia riconosciuta come debito fuori bilancio; la somma è comunque del tutto coperta dal ‘fondo sentenze’ per cui l’Amministrazione ha accantonato complessivamente in bilancio 9 milioni di euro.

Il Consiglio ha poi approvato (17 favorevoli e 10 contrari) una ratifica di deliberazione di Giunta comunale dell’aprile scorso riguardante una variazione al bilancio legata al Progetto Tiberio. Infine, all’unanimità (25 favorevoli), è stata approvata la convenzione per la gestione de servizi di polizia stradale condotti dalle polizie municipali di Rimini, San Mauro Pascoli e dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia per le zone di San Vito e Santa Giustina. Prima della conclusione dei lavori, il Consiglio si è espresso anche sulla mozione presentata dal consigliere Carlo Rufo Spina dal titolo “Dagli atri muscosi, dai fori cadenti”, bocciata con 15 voti contrari, 7 favorevoli e 3 astenuti. 

L'intervento della Lega

“Quasi 1 milione di euro per contenziosi”: è questa la prima “nota di demerito” che il consigliere del Carroccio, Matteo Zoccarato, eccepisce al Comune di Rimini e alle variazioni di bilancio discusse. "Otretutto - attacca - si tratta di soldi che questa Amministrazione ci ha rimesso per cause che sono andate perse (tra queste, quella legata ai terreni di via Feleto dove sarebbe dovuta sorgere una delle famose microaree nomadi). Ma la nota più dolente sul fronte delle possibili ‘uscite’ è quella legata al progetto Sprar: in tutti questi mesi da palazzo Garampi non hanno fatto altro che filtrare rassicurazioni sulla natura e sui costi di questo progetto, a parole totalmente a carico dello Stato".

"Peccato che a smentire i buoni propositi della Giunta Gnassi siano state proprio le variazioni di bilancio 2018", aggiunge Zoccarato, facendo riferimento alla “natura dei finanziamenti a monte di questa iniziativa. Per gli ulteriori 80 richiedenti asilo che Rimini si appresta ad ospitare, il Ministero dell’Interno erogherà 1.390.000 euro spalmati su tre annualità. Facendo una mano di conti per ogni migrante, lo Stato ci riconosce circa 480 euro al mese per tre anni. È chiaro che la quota residuale necessaria per coprire tutte le spese legate al mantenimento e all’erogazione dei servizi di assistenza e integrazione di queste persone, sarà a carico del Comune di Rimini e quindi dei nostri cittadini".

Per la Lega l’adesione al progetto Sprar “non solo è un modo per legittimare il circuito viziato dell’accoglienza ma si sta rivelando, nei fatti, un capitolo di spesa del bilancio comunale che inevitabilmente sottrare risorse e servizi ai riminesi".

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