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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Tempo di Black Friday. Confesercenti: "I negozi di vicinato ci provano, ma la sfida è tutta in salita"

Fabrizio Vagnini, Confesercenti: "La rete delle piccole imprese non si tira indietro dalla competizione, ma i negozi reali sono sfavoriti, anche per i maggiori oneri fiscali e costi che sostengono rispetto al web"

Cresce l'attesa per il Black Friday, ma mentre il venerdì è “nero”, i negozi restano in rosso. Secondo le stime di Confesercenti-Ipsos, quasi un italiano su due (il 45%) prevede di approfittare della giornata di sconti di venerdì 24 novembre per i suoi acquisti. Un altro 40% deciderà in base alle offerte. Saranno circa 200 mila le imprese del commercio di vicinato che in Italia aderiranno all’evento promozionale, ma la sfida con l’online è in salita: 7 consumatori su 10 sono orientati a comprare su una piattaforma di eCommerce.

Quanto si spende

In media, i consumatori dedicheranno al Black Friday un budget di 216,8 euro. A spendere di più saranno gli uomini: 246 euro contro i 190 euro circa delle donne. Tra le fasce d’età spenderanno di più le persone fra i 35 ed i 65 anni (228 euro), mentre tra i 18-34 si registra la partecipazione più alta: il 50% dei più giovani ha infatti già deciso di comprare durante il Black Friday. La maggior parte degli acquisti sarà concentrata nella giornata di domani; il 70% degli intervistati, però, ha già approfittato delle promozioni che hanno preceduto il 24 novembre.

Cosa si compra

Quest’anno il Black Friday sarà all’insegna della moda: il 49% si dichiara interessato all’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature o accessori, una quota per la prima volta superiore a quella per informatica o elettronica (47%). Al terzo posto i prodotti per la bellezza e la cura della persona (34%). Seguono elettrodomestici (29%), libri (24%), giocattoli (21%) e mobili e prodotti per la casa (18%).

Anticipo di Natale

La maggior parte dei consumatori (il 74%) sfrutterà il Black Friday per anticipare l’acquisto dei regali da mettere sotto l’albero. Il 22% intende comprare più del 50% dei doni previsti per Natale.

Dove si compra

A fare la parte del leone nel Black Friday saranno le piattaforme di eCommerce (Amazon, Shein, eBay) per il 71% degli intenzionati ad acquistare: il 27% comprerà sul sito di una grande catena multimarca e il 21% sempre online, ma direttamente dal produttore. Più indietro il retail fisico: i negozi reali più scelti sono quelli multimarca (27% degli intervistati), seguiti dai negozi monomarca (20%), il 14% in un supermercato, l’11% in un negozio di vicinato.

I negozi di vicinato

Nonostante la caratterizzazione sempre più online dell’evento, l’adesione dei negozi di vicinato resta alta, sebbene minore rispetto allo scorso anno: quest’anno aderiranno circa 195mila negozi in Italia, contro i 235mila dello scorso anno (poco meno di un negozio su tre, 28%). Il 13% solo per la giornata di venerdì, mentre il 9% ha aderito anche alla Black Week per tutta la settimana, e il 6% ha addirittura sposato il Black Month, partendo con gli sconti ad inizio novembre. Tra i negozianti che continuano a dire no alla giornata di sconti, quasi la metà (il 49%) rifiuta di aderire all’evento soprattutto perché non gli sembra adatto alla propria attività; mentre il 31% ritiene che l’eccesso di promozioni sia controproducente per il settore.

“A furia di mesi neri e promozioni anticipate, il commercio fisico rischia un dicembre in rosso – osserva Fabrizio Vagnini, presidente Confesercenti provinciale Rimini -. Le promozioni autunnali come il Black Friday sono nate come marketing delle piattaforme online proprio con l’obiettivo di ‘anticipare’ le vendite di Natale: un aspetto di grande importanza per il commercio online, che a causa dei tempi di spedizione si trova in svantaggio rispetto alla rete fisica nei giorni immediatamente precedenti le festività. La rete delle piccole imprese del commercio non si tira indietro dalla competizione, ma i negozi reali sono sfavoriti, anche per i maggiori oneri fiscali e costi che sostengono rispetto al web, e che riducono i margini per le offerte. È necessario intervenire, per garantire concorrenza e pluralismo e tutelare i negozi di vicinato, anche questi un patrimonio del made in Italy”.

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