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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Cerca di stuprare la coinquilina: "Fai la bella vita e non mi dai i miei soldi, adesso vieni a letto con me"

Per farle ottenere la residenza presso la sua abitazione il presunto aggressore aveva prima chiesto del denaro per poi pretendere il pagamento in natura

All'origine del tentativo di stupro, avvenuto nell'entroterra riminese lo scorso 13 agosto, ci sarebbe un debito contratto dalla presunta vittima con l'aggressore che pretendeva il pagamento in natura. Una vicenda intricata per la quale uno straniero 37enne è stato arrestato dai carabinieri dopo che una connazionale 22enne, salvata in extremis dalla violenza, lo ha denunciato. Secondo quanto emerso la giovane aveva chiesto all'uomo la possibilità di ottenere la residenza presso l'abitazione di lui col 37enne che avrebbe accettato in cambio di 1000 euro. Perfezionato l'accordo, tuttavia, la ragazza non avrebbe mai versato la somma suscitando i malumori del padrone di casa che ogni giorni si sarebbe fatto più insistente per avere il denaro. Il 13 agosto, quindi, l'uomo era tornato alla carica ma la presunta vittima gli aveva fatto presente che l'intesa era stata tra lei e la moglie di lui e che comunque non aveva ancora tutta la somma necessaria in quanto pur lavorando inviava ai propri famigliari parte dello stipendio.

La risposta avrebbe quindi mandato su tutte le furie il padrone di casa che, oltre a ribadire il suo ruolo decisionale all'interno del menage famigliare "Sono io che decido in questa casa" aveva iniziato ad insultare pesantemente la 21enne. Oltre a darle della poco di buono, l'uomo le rinfacciava "quindi non hai i soldi ed ogni sabato esci fuori". Sarebbe stato a questo punto che, al culmine della lite verbale, il 37enne le aveva urlato in faccia "A me non me ne frega niente di quella che stai dicendo, sono bugie, se non puoi pagare allora vieni adesso con me a letto". Nel pretendere il pagamento in natura, l'uomo avrebbe quindi afferrato la vittima cercando di abusare di lei che solo per un soffio era riuscita a divincolarsi e a fuggire per chiedere aiuto.

Rifugiatasi nella cucina dell'appartamento, la 21enne aveva quindi chiamato il 112 facendo accorrere prima il personale della Municipale e poi una pattuglia dei carabinieri insieme a un'ambulanza del 118. Le forze dell'ordine, in un primo momento, sarebbero state sviate dall'uomo il quale parlava di una banale lite per l'uso della sua vettura. Una storia che, però, non è stata confermata dall'amica della presunta vittima anche lei residente nella stessa abitazione. Dichiarazioni che hanno nuovamente acceso le polveri e, nonostante la presenza delle divise, i tre hanno iniziato a litigare furiosamente tanto da rendere necessario l'intervento dei carabinieri per separarli. 

Ricostruita la vicenda, con la 21enne che ha sporto denuncia nei confronti del padrone di casa, i militari dell'Arma hanno provveduto all'arresto dell'uomo. Il 37enne, difeso dall'avvocato Giovanni Collura del Foro di Forlì-Cesena, nella giornata di mercoledì è stato ascoltato dal gip nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Davanti al magistrato lo straniero ha rigettato ogni addebito sostenendo che tra i coinquilini, e in particolare tra la moglie di lui e la presunta vittima, da tempo non correva buon sangue anche per motivi di gelosia sul luogo di lavoro. In quell'occasione sarebbe scoppiata l'ennesima lite ma, alla sua origine, non ci sarebbero assolutamente state richieste di denaro o di prestazioni sessuali. Il gip, convalidando l'arresto, ha quindi disposto nei confronti del 37enne la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla 21enne.

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