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Cronaca Mondaino

Per 42 ore sotto le macerie, l'ultima estratta viva del terremoto torna all'Aquila dieci anni dopo

Ricorre il decennale del terremoto dell'Aquila: era il 6 aprile del 2009 quando una potente scossa alle 3.32 di notte, pari a 6.3 di magnitudo, provocò la rovina nella città abruzzese

Ricorre il decennale del terremoto dell'Aquila: era il 6 aprile del 2009 quando una potente scossa alle 3.32 di notte, pari a 6.3 di magnitudo, provocò la rovina nella città abruzzese, causando 309 morti e circa 80.000 sfollati nei giorni successivi alla scossa. Dramma nel dramma fu quello di Eleonora Calesini, all'epoca 21enne, la studentessa di Mondaino (Rimini) che rimase per 42 ore sotto le macerie. Eleonora fu l'ultima sopravvissuta ad essere estratta viva dalle macerie. E a lei andò bene: nel crollo dell'edificio di via Poggio Santa Maria in cui si trovava al momento della scossa, persero la vita 16 persone.

Calesini, all'epoca studentessa dell'Accademia dell'Immagine (poi lasciò L'Aquila per terminare gli studi ad Urbino), è ritornata dieci anni dopo sul luogo della sua personale tragedia, invitata dalla trasmissione di Bruno Vespa “Porta a porta”. Nello speciale dedicato al decennale del terremoto, andato in onda giovedì sera, Eleonora Calesini ha ricordato quella terribile esperienza, salvata solo dalla sua corporatura minuta e da una “bolla d'aria” che si era creata nelle macerie, nella quale era bloccata.

Eleonora - ha ricordato lei stessa intervistata da Bruno Vespa davanti ad un edificio nuovo ricostruito sulle macerie di quello abbattuto – passò 42 ore in quell'anfratto, al buio, nel totale silenzio anche perché lei, nata sorda, utilizzava un dispositivo acustico che si toglieva di notte e che ovviamente non riuscì a recuperare nel precipitoso tentativo di fuga durante la scossa. La luce di una torcia che ad un certo punto intravvide tra le macerie del palazzo crollato fu il segnale che la salvezza era in arrivo. Eleonora Calesini su questa esperienza ha scritto anche un libro, assieme a Debora Grossi, intitolato “Il movimento dei sogni”.

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