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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Terremoto in caserma, chiesto rinvio a giudizio per tre carabinieri di Rimini

I militari dell'Arma, un capitano, un maresciallo e un appuntato del Nucleo Operativo, sono accusati di spaccio di droga e falsi verbali d'arresto

Un vero e proprio terremoto quello che si è abbattuto sulla caserma dei carabinieri di Rimini con tre militari dell'Arma, un capitano, un maresciallo e un appuntato tutti in forza al Nucleo Operativo, per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio. I tre sono accusati, tra le altre cose, di spaccio di droga in concorso e falsi verbali di arresto. Le indagini risalgono al 2012 e, in seguito, gli indagati sono stati trasferiti in altre sedi. Da quanto emerso nell'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, ad accusare i militari sono le dichiarazioni di un informatore dell'Arma, un cittadino albanese già condannato in via definitiva per spaccio di droga e ancora protagonista di un'inchiesta della Dda di Bologna, e alcuni falsi emersi in vari verbali d'arresto. L'albanese, secondo quanto dichiarato agli investigatori, avrebbe raccontato di come i tre carabinieri gli dicessero di comprare la droga, fino a mezzo chilo di cocaina, a volte anche pagandola 20-30 mila euro, dagli spacciatori da incastrare. Spacciatori che poi i militari arrestavano sul fatto. L'obiettivo dei carabinieri, insomma, secondo la magistratura era quello di totalizzare un alto numero di arresti per spaccio e per farlo si sarebbero serviti dell'albanese, che acquistava la droga "su ordine" dei militari. Sono cinque gli episodi contestati dalla magistratura ai tre carabinieri e risalenti agli anni intorno al 2008. Una volta finito nei guai l'albanese ha raccontato i metodi dei tre carabinieri finiti indagati con lo straniero per concorso in spaccio di droga. "E' un'inchiesta che si basa esclusivamente sulle parole di un informatore che per avere sconti di pena ha raccontato falsità - ha dichiarato l'avvocato Marco Ditroia che difende uno dei tre militari. - Inoltre l'albanese è già stato sentito in incidente probatorio e non ci sarebbero altri testimoni. Anzi, le parole dell'informatore non trovano conferme neanche nelle testimonianze degli spacciatori arrestati". Toccherà adesso al gip di Rimini, nell'udienza preliminare fissata per il prossimo 23 ottobre, decidere sul rinvio a giudizio per i carabinieri.

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