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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Santarcangelo di Romagna

Tumori al seno, continua la sperimentazione all'ospedale di Santarcangelo

All'ospedale di Santarcangelo, nell’ambito della Chirurgia Oncologica della Mammella, è iniziata nel luglio dello scorso anno la sperimentazione del protocollo di ricerca validato dal Ministero della Salute

All'ospedale di Santarcangelo, nell’ambito della Chirurgia Oncologica della Mammella, è iniziata nel luglio dello scorso anno la sperimentazione del protocollo di ricerca validato dal Ministero della Salute che consiste nell’utilizzo di una nuova tecnica per identificare il Linfondo Sentinella più vantaggiosa per le pazienti e meno costosa per l’Ausl (Investigatore Principale il dottor Domenico Samorani). Attualmente, le pazienti, il giorno prima dell’intervento chirurgico, si recano presso il Reparto di Medicina Nucleare di altre Ausl (Forlì o Cesena) per identificare il Linfonodo Sentinella mediate l’utilizzo di una molecola radioattiva iniettata vicino alla neoplasia medesima.

Questa sostanza ripercorre le stesse vie di deflusso linfatico delle cellule tumorali e si deposita nel primo linfonodo del cavo ascellare la cui biopsia ci permette di verificare se vi siano già metastasi. Il merito di questa tecnica, ideata dal professor Umberto Veronesi, è di selezionare le pazienti da sottoporre alla asportazione di tutti i linfonodi del cavo ascellare, intervento delicato e non privo di effetti collaterali che, fino a pochi anni fa, veniva praticato di routine a tutte le donne.

Oggi, la biopsia del linfonodo sentinella ha dimostrato che le metastasi sono presenti solo nel 25% circa delle pazienti colpite dalla neoplasia. Ciò ha contribuito a raggiungere un grande risultato: ben 75 donne su 100 hanno potuto e possono tuttora evitare una inutile e dannosa dissezione ascellare. La nuova tecnica, che ci vede tra i primi in Italia assieme all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, prevede che il chirurgo stesso, in sala operatoria, inietti, alla periferia del tumore, un colorante vitale (il verde indocianina) il quale diffonde velocemente nel Linfonodo Sentinella. La traccia lasciata dal colorante diventa luminescente e visibile sottocute quando viene stimolata da una sorgente di luce a raggi infra-rossi.

Dopo aver sperimentato e dimostrato l’equivalenza della nuova tecnica con quella attuale, ci siamo confrontati coi risultati di altri Paesi e, sentito il parere del Dott. Paolo Veronesi che ha voluto verificarla personalmente, abbiamo deciso di percorrere la strada del protocollo di ricerca per validare la metodica. Ovviamente, nei primi 200 pazienti, dovremo utilizzare entrambe le tecniche per dimostrare che esse sono “equivalenti”.

Questi i principali vantaggi di questa Nuova Tecnica di localizzazione del Linfonodo Sentinella con Verde Indocianina. Tutte le Ausl possono riprodurla (a prescindere dalla Medicina Nucleare). Per l'Ausl riminese sarebbe la soluzione ottimale visto che, essendo priva del servizio di Medicina Nucleare, deve affidarsi alle prestazioni delle Ausl vicine. Inoltre si esegue direttamente in sala operatoria durante l'intervento di chirurgia della mammella.

Si inietta sottocute un Colorante Biologico anziché una molecola radioattiva. La compliance delle paziente migliora poiché non devono recarsi in altre Ausl. La tecnica abbatte i costi delle Ausl: 330 euro contro almeno i 1000 euro di oggi per un risparmio di 67.000 euro ogni 100 pazienti. Calcolando il numero di nuovi casi di neoplasia della mammella registrati nel 2011 nella nostra Ausl, significa un risparmio annuo che può variare dai 250 ai 300mila euro.

Nei primi 8 mesi di sperimentazione la nuova tecnica (verde indocianina) è stata usata in combinazione con quella tradizionale (tecnezio radioattivo) in più di 160 donne colpite da cancro della mammella.L'equivalenza di linfonodi positivi è stata del 100% al Tecnezio Radioattivo e al Verde Indocianina. Nel 12% di casi la tecnica con Verde Indocianina è risultata superiore al Tecnezio Radioattivo.

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