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Cronaca

Tumori al seno, al Palacongressi di Rimini presentate diagnosi e cure più avanzate

Durante i lavori del meeting, svoltosi nelle sale del Palacongressi di Rimini, Paolo Veronesi, direttore della Divisione di Senologia Chirurgica dell’Istituto Europeo di Oncologia, ha presentato un nuovo studio multicentrico randomizzato

Arrivano dal “Secondo Congresso di Senologia "Tumore al seno: il benessere della donna nel mirino", promosso dall’Associazione Paolo Onofri patrocinato dall’Ausl Romagna e dall’Istituto Oncologico Romagnolo, novità importanti su una patologia tumorale tra le più diffuse, diagnosticata lo scorso anno in Italia a 48 mila donne. Durante i lavori del meeting, svoltosi nelle sale del Palacongressi di Rimini, Paolo Veronesi, direttore della Divisione di Senologia Chirurgica dell’Istituto Europeo di Oncologia, ha presentato un nuovo studio multicentrico randomizzato che confronta la biopsia del linfonodo sentinella con la semplice osservazione nelle pazienti con tumore al seno di piccole dimensioni e conferma ecografica dell’ascella negativa. I primi elementi raccolti indicano la possibilità di una sostanziale riduzione delle necessità di biopsie e di dissezione ascellare, consentendo di evitarla in circa i due-terzi dei casi nelle pazienti con linfonodi clinicamente negativi. Pazienti facenti parte di un campione composto oggi da 1.300 donne. È quindi evidente la minore invasività della cura per i soggetti malati, il minore costo e utilizzo di risorse per il sistema sanitario, con un ricorso alla chirurgia riservato ai casi dove è realmente utile e inevitabile.

Mentre, il dottor Domenico Samorani, coordinatore scientifico del convegno e rappresentante di un’altra delle eccellenze sanitarie della Romagna, l’ospedale Franchini di Santarcangelo con il suo avanzato Reparto di Senologia, individua novità quali il “Dignicap” e protesi “ADM” tra i temi di maggiore importanza presentati dai relatori della giornata di studi: “Il ‘Dignicap’ è un nuovo macchinario in grado di prevenire o ridurre la caduta dei capelli nelle donne soggette a chemioterapia, uno degli effetti negativi più evidenti e invasivi per la persona di queste cure e spero che aziende, associazioni e privati cittadini ci aiutino a sostenere la spesa di 120 mila euro, necessaria all’acquisto di due di queste macchine. Le nuove protesi, invece, ricoperte con nuovi materiali di origine biologica o semisintetica come ADM, consentono interventi di ricostruzione del seno subito dopo una mastectomia, evitando i mesi di attesa par la paziente oggi necessari per l’impianto di protesi tradizionali”. “Oggi nel nostro territorio i reparti di oncologia rappresentano un esempio di eccellenza a livello italiano e internazionale – spiega il professor Dino Amadori, presidente del congresso e direttore scientifico dell’IRST – è il frutto di un percorso nato da lontano, con la nascita nel 1979 dello Ior. Da allora tutte le realtà oncologiche del nostro territorio operano in rete, hanno potenziato sinergie, ricerca, protocolli di cura. E dal 2007 con la creazione dell’Irst i risultati ottenuti sono ancora migliorati”.

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