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Cronaca

Turismo, la ricetta di Andrea Gnassi: "Serve una riprogettazione profonda "

Secondo il sindaco Andrea Gnassi discussioni e dibattiti hanno evidenziato che serve una "‘riprogettazione’ profonda del turismo nel nostro Paese"

Oltre sessantamila partecipanti, migliaia di operatori del settore, opinion leader e blogger internazionali. Questo il bilancio di Ttg Incontri, il salone del turismo che si è svolto in questi giorni a Rimini. Secondo il sindaco Andrea Gnassi discussioni e dibattiti hanno evidenziato che serve una "‘riprogettazione’ profonda del turismo nel nostro Paese. Si è percepita chiaramente in queste giornate riminesi quella che ormai da tutti è considerata la necessità di lasciarsi alle spalle l’artigianalità per approdare a vere e proprie politiche industriali. Che non riguardano esclusivamente gli investimenti sullo scheletro infrastrutturale dell’Italia ma anche l’integrazione e la sintonizzazione con i nuovi modi e desideri di fare vacanza nel mondo e gli strumenti tecnologici in grado di intercettare e interpretare in tempo reale tali bisogni".

"Bene ha fatto, in tal senso, la Regione Emilia Romagna a stimolare il confronto tra istituzioni, esperti e operatori riguardo la strettissima correlazione tra fondi europei e programmi di radicale riqualificazione urbana, obbligatori per riattrarre il turismo internazionale nelle città. Fondi che rappresentano l’opportunità del presente - si sofferma Gnassi -. La Regione infatti ha messo a disposizione venti milioni di euro sull’asse 3 per consentire alle imprese turistiche che presentano un progetto di riqualificazione di avere fondi in conto capitale fino a 200mila euro. Rimini ha già sottoposto la sua progettualità in ordine a riqualificazione del waterfront, rilancio del centro storico, risanamento ambientale alla ‘sfida’ dei fondi UE. Ma non è solo questo il lavoro che attende: ad esempio, è scaturito dalla ricerca della società Sociometrica, presentata ieri al TTG, come Rimini sia di gran lunga la località italiana con il più alto tasso di ‘fidelizzazione’ dei clienti, superando il 40 per cento contro il 10-15 per cento delle località nazionali concorrenti. E’ un ‘portafoglio’ di valore inestimabile, una sorta di ‘assicurazione’ ogni qualvolta Rimini ad inizio stagione alza le serrande, che, di qui in poi, dobbiamo meglio seguire e curare durante l’intero arco dell’anno".

"Dal punto di vista propriamente istituzionale, tengo a sottolineare, in occasione del TTG Incontri, si sia svolta a Rimini la seduta di insediamento della Commissione Turismo e Demanio marittimo di Anci, a cui hanno partecipato una ventina tra Sindaci e assessori al turismo e cultura provenienti da vari comuni italiani - ha aggiunto il primo cittadino -. All’Odg, la Legge 106, ruolo e proposte dei Comuni per una politica nazionale del Turismo". Gnassi, in qualità di delegato politico Anci al Turismo e Demanio Marittimo al tavolo della commissione, propone di "costruire, anche attraverso l’azione di Anci, una politica industriale che investa tutta la filiera del turismo in Italia, perché il turismo è il settore che ingloba le più grandi dinamiche di cambiamento della società e può incidere sulle possibilità di crescita dell’economia".

Secondo il sindaco di Rimini "occorre puntare ad aumentare il contributo al PIL del turismo, aumentando la permanenza media degli arrivi internazionali, in particolare dei visitatori con maggiore capacità di spesa (come in Francia e Spagna). Occorre sfruttare la  concentrazione degli arrivi e delle presenze internazionali nei grandi attrattori/hub turistici italiani (le città d’arte), dove addirittura oggi si pone un problema di barriera all’ingresso per problemi di  sostenibilità, e favorire attraverso un sistema logistico diversificato e intermodale (es. fly&rail) il collegamento con le destinazioni minori". Inoltre occorre "sostenere il protagonismo dei Comuni nella programmazione dei Fondi UE. Alzando da un lato l’asticella della premialità a favore della qualità dei progetti e non della quantità e sostenendo, ad esempio sulla mobilità, non una programmazione regione per regione (come in realtà avviene) ma in una logica di sistema paese (es. corridoio alta velocità dell’Adriatico)".

Per Gnassi è necessario "definire una piattaforma di proposte Anci al Governo sulla Legge 106, per irrobustire le opportunità già in essa previste con nuove risorse attraverso la legge di stabilità. Nuove richieste: sostegno alla trasformazione urbana, innovazione del sistema di classificazione alberghiera, sostegno attraverso Enit a progetti di internazionalizzazione di territori integrati (es. Le Terre di Piero), connessioni tra territori per innovare anche attraverso gli strumenti digitali una narrazione dell’Italia. Quindi: più fondi per le imprese per sostenere la filiera (dalla riqualificazione alla promozione), digitalizzazione delle strutture ricettive e infine l’armonizzazione dell’Iva delle imprese turistiche ai livelli di Francia e Spagna".

Infine "migliorare il sistema dei dati turistici: non solo elaborazione annuale, ma anche trimestrale e su tutta la filiera dell’offerta ricettiva. In sede di commissione Anci i vari Comuni hanno sottolineato la necessità di andare oltre al mero dato quantitativo, che non coglie altri fattori come ad esempio capacità di spesa e fatturato. La proposta è quella di un patto con il sistema ricettivo per condividere connessione dati sulle prenotazioni alberghiere, per avere informazioni più dettagliate e utili, avviare una ricerca seria al servizio dell’industria turismo e sviluppare strategie per il suo sviluppo".
 

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