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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Una "misteriosa cordata di investitori esteri" per il "Federico Fellini" di Rimini

Del gruppo per rilevare l'aeroporto farebbero parte arabi, russi e indiani interessati al protocollo italo-sammarinese che assegna al Titano una zona franca per la logistica e lo sbarco di merci

"Misteriosa cordata estera per l'aeroporto di Rimini-San Marino", ha titolato giovedì mattina "Il Sole 24 Ore" online. Tra le quattro offerte ricevute prima della scadenza del bando Enac per lo scalo "Fellini" (le buste sono state aperte venerdì scorso, le verifiche dell'ente nazionale proseguiranno almeno fino a fine mese) c'è quella firmata dal Consorzio Abn di Perugia - la cooperativa sociale presieduta da Roberto Leonardi che opera nell'installazione di motori, generatori e trasformatori elettrici nel catering e nella pulizia del verde - e dal Consorzio per l'aeroporto di Rimini-San Marino. Il presidente di quest'ultimo, ricorda anche il quotidiano economico via web, "è l'ottantaquattrenne ex avvocato ticinese Pier Francesco Campana, una vecchia conoscenza della giustizia italiana ed elvetica, il cui nome è comparso varie volte negli ultimi decenni in inchieste per riciclaggio e per altri reati".

Mentre dai dati camerali risulta che il vice presidente del Consorzio per l'aeroporto di Rimini-San Marino è Giovanni Maniscalco, ex amministratore delegato degli aeroporti di Palermo e di Trapani, lo scorso primo luglio il gruppo in questione ha approvato una ricapitalizzazione in due tranche, di cui una quota riservata ad investitori terzi. Con la prima tranche è previsto un aumento di capitale da 10mila a 120mila euro entro il 30 settembre prossimo, con la seconda un aumento ulteriore da 120mila a 3,1 milioni entro il 31 dicembre 2014. "Chi siano, per, questi potenziali nuovi soci e da dove vengano non e' dato sapere. Campana racconta soltanto di essere il rappresentante di 'un gruppo di clienti interessati a sviluppare il business dell'export di frutta e verdura dalla zona romagnola'. E aggiunge che 'si tratta di investitori arabi, russi e indiani'", scrive il "Sole".

Gli attuali azionisti del Consorzio sono quelli della "Italian Utilities", con in mano il 90% del capitale, di cui è amministratore unico e socio di maggioranza assoluta Sergio Miotto (presenti altre cinque imprese con quote del 2% ciascuna) Anche Miotto conferma l'interesse di un gruppo di investitori stranieri se la cordata dovesse aggiudicarsi la gara: "I soci asiatici - precisa l'imprenditore al sito economico - sono interessati a sviluppare il trasporto cargo, i russi quello passeggeri". In ogni caso, lo scalo di Miramare è risultato dunque appetibile, sia perchè sulla sua pista possono atterrare gli A380 e i B747 sia per via del protocollo italo-sammarinese che assegna al Titano una 'zona franca' all'interno dell'aeroporto per la logistica e lo sbarco di merci.

Secondo l'atto sottoscritto il 16 settembre 2013, San Marino ha ricevuto dall'Italia in concessione per quarant'anni due vaste aree demaniali dello scalo riminese: così, le merci provenienti dall'estero che faranno scalo all'aeroporto potranno proseguire il loro viaggio verso la destinazione finale senza passare per la dogana. Intanto, sulle quattro offerte ha detto la sua oggi il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali, nell'era Aeradria l'amministratore chiave dell'aeroporto, che sembra rifarsi alle indiscrezioni su qualche carta non in regola in seno ai potenziali nuovi investitori: "Auspico e confido che i capitali proposti e i progetti siano certificati dall'ente responsabile (Enac, ndr), le offerte confermano l'appetibilità del 'Fellini' e l'importante ora è portare avanti efficaci controlli a monte", ha detto il presidente Pd.

(Dire)

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