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Cronaca

Un viaggio attraverso l'Italia in sedia a rotelle, l'avventura di Bruno Rupp

Il disabile milanese pronto a compiere l'impresa per dimostrare che "i limiti sono solo quelli imposti dalla nostra mente"

Nei suoi 1200 chilometri da percorrere, con 70 tappe in 60 giorni, ci sarà anche la Romagna. E' pronto a compiere l'impresa Bruno Rupp, l'ebanista in pensione che nonostante sia in carrozzina e abbia quasi 69 anni sta progettando una emozionante avventura, per mostrare a chi è affetto da disabilità che "si può fare tutto lo stesso". A raccontare la sua storia è MilanoToday che ha intervistato Rupp per capire di più del suo (ambizioso) progetto, battezzato 'Trekking rottellando verso sud', che lo porterà dalla Brianza fino a Catania.

Come le è venuta l'idea di fare questo viaggio?
Non c'è qualcuno che mi ha ispirato in particolare. Io sono sempre stato un campeggiatore e un viaggiatore. Mi sono sposato a 20 anni, ho avuto due bambini e ho sempre lavorato come falegname, ma senza mai rinunciare al campeggio ogni volta che potevo. Ora ho perso entrambe le gambe a causa del diabete, ma il mio amore per i viaggi è più vivo che mai. Da tre anni vivo da solo e allora mi sono detto 'puoi fare quello che vuoi, perché non partire?'

Ci dica di più della sua avventura
Il viaggio durerà dai 50 ai 60 giorni. E tutto il percorso è organizzato come se andassi a piedi. L'itinerario, che pubblicherò presto sulla mia pagina Facebook, prevede tappe da 25 chilometri, quasi tutte su strade ciclo pedonale. In ogni tappa farò sempre campeggio. A meno che in alcuni posti non ci sia: in quel caso chiederò ospitalità nel giardino di qualcuno per posizionare la mia brandina.

Per quali città passerà?
Il prossimo aprile partirò da Balletta Brianza e passerò per Bergamo, Peschiera del Garda, la Valle del Mincio. Poi andrò giù verso Modena, Riccione e Pescara, attraverso gli Appennini. Toccherò anche Benevento, Avellino e Salerno. Alla fine mi imbarcherò per Messina, e da lì raggiungerò la mia meta finale, Catania.

Chi la sta aiutando per realizzare questo progetto?
C'è un ragazzo che mi sta aiutando a elaborare la carrozzina, io ho fatto la parte di falegnameria, poi una ragazza mi ha aiutato a creare la pagina e il percorso. È una squadra giovane: io amo circondarmi di ragazzi, non di vecchi. Grazie a loro avrò a disposizione una carrozzina elettrica un po' particolare, con un enorme zaino attaccato dietro, un wc chimico dietro. Perché trovare un bagno per un disabile è sempre problematico.

Quanti soldi occorrono per compiere questa avventura? Quanti sono già stati raccolti? 
Servirebbe qualche migliaio di euro. Per ora però attraverso la raccolta fondi su Facebook - dove chiunque lo desideri, può dare il proprio contributo - ne sono stati donati solo 400. Speriamo bene.

Qual è l'obiettivo del suo viaggio?
Vorrei ispirare gli altri a fare qualcosa di simile. Conosco molte persone con problemi come i miei che si deprimono, rinunciano a tutto, non hanno più voglia di vivere. Io invece abito da solo e riesco a essere indipendente, mi arrangio per qualsiasi cosa. Si può fare tutto lo stesso, non importa se si ha una disabilità. L'unica cosa che non mi riesce è prendere i barattoli dagli scaffali alti al supermercato. Ma per quello mi faccio aiutare.

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