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Economia

Abusivismo e concorrenza sleale: nasce un "Regolamento" per feste e sagre

Tuona Gaetano Callà, presidente Fipe provinciale: “La nostra Federazione è da sempre contraria a quell’insieme variegato e variopinto, ma soprattutto non autentico, di sagre, sagrette, festicciole di paese e di quartiere"

Legalità, lotta all’abusivismo e alla concorrenza sleale, regole chiare e uguali per tutti. Questi i temi che Confcommercio e Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) della Provincia di Rimini stanno portando avanti, attraverso un confronto con le Istituzioni, sul tema delle sagre e dell’abusivismo nella ristorazione. Tuona Gaetano Callà, presidente Fipe provinciale: “La nostra Federazione è da sempre contraria a quell’insieme variegato e variopinto, ma soprattutto non autentico, di sagre, sagrette, festicciole di paese e di quartiere che continuano a drenare, più o meno legittimamente, risorse al circuito strutturato dei pubblici esercizi”.

“Da sempre denunciamo il proliferare di un mercato parallelo della ristorazione – continua Callà - che ha raggiunto dimensioni straordinarie e non più sostenibile per le nostre imprese, sempre più gravate da tasse, costi in continua crescita, adempimenti, burocrazie- Per liberare il settore della ristorazione dall’abusivismo e dalla concorrenza sleale e al tempo stesso per contribuire a definire, insieme agli Enti Locali, una programmazione degli eventi davvero coerente con le tipicità del territorio abbiamo definito un “Regolamento” per le sagre e le feste, che proporremo ai Comuni come strumento per impostare, a livello territoriale, i criteri per lo svolgimento di queste manifestazioni e dare così concretezza alle previsioni di legge. Mi riferisco alla previsione del Calendario annuale delle Sagre da concordare tra Comuni e Associazioni, che ha trovato posto nella nuova Legge comunitaria Regionale grazie alle nostre proposte e al nostro lavoro di questi mesi”.

“Il fenomeno dell’abusivismo – dichiara Callà – ha assunto dimensioni rilevanti, ed è ormai difficile distinguere tra vere e false attività. Accanto a iniziative “autentiche”, realmente senza fini di lucro, stanno infatti crescendo fenomeni sempre più frequenti di concorrenza sleale, che danneggiano diversi settori, a partire da quello della ristorazione. L'asimmetria delle regole non contribuisce a costruire una buona concorrenza ma genera inefficienza, abuso ed illegalità. Per questo abbiamo lavorato, in accordo con la Regione per aggiornare la normativa di settore, con risultati significativi che ora devono trovare sul territorio un adeguato terreno di confronto con le Istituzioni locali”.

ALCUNI NUMERI - In base alle stime del Centro studi FIPE nazionale, in tutta Italia si contano oggi circa 42mila sagre (di cui 1.150 in Emilia Romagna) per oltre 300mila giornate complessive, e 10mila ristoranti agrituristici. Numeri all’interno dei quali si annida un mercato abusivo della ristorazione con un fatturato di 5,2 miliardi di euro e mancato gettito tra imposte dirette e contributi per 700 milioni di euro. Soltanto in Emilia Romagna questo mercato ‘parallelo’ vale 400 milioni di euro, con una perdita di gettito per 54 milioni di euro.

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