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Aumentano i turisti a Rimini, boom degli stranieri: +7%

Si chiudono con un + 4,9% negli arrivi e con un +3,9% nelle presenze i primi sette mesi del 2011 per Riviera di Rimini, ovvero il periodo che va dall'1 gennaio al 31 luglio. Incoraggianti i dati di luglio (+4,1%)

Si chiudono con un + 4,9% negli arrivi e con un +3,9% nelle presenze i primi sette mesi del 2011 per Riviera di Rimini, ovvero il periodo che va dall’1 gennaio al 31 luglio. Questi i numeri forniti dall’Ufficio Statistica della Provincia di Rimini. Per quanto riguarda l’analisi dei primi sette mesi dell’anno, risulta particolarmente interessante il dato relativo al mese di luglio, negli ultimi anni portatore di più di una criticità per il territorio riminese.

 

Quest’anno il mese centrale dell’estate fa registrare + 4,1% negli arrivi totali (una percentuale che corrisponde sostanzialmente al sensibile incremento del mercato italiano) e un + 1,8% nelle presenze complessive.

 

Un dato dunque che conferma gli incoraggianti risultati fatti registrare nel primo semestre dell’anno.

Se infatti dall’analisi dei mesi da gennaio a luglio si esclude il mese di maggio ( - 7,2% ), penalizzato dall’assenza di ponti e dalla Pentecoste “alta” (in giugno), si riscontrano dati positivi e buone performances in tutto il periodo, con picchi che vanno da +16,7% delle presenze in gennaio, un buon +7,6% in febbraio, +3,7% in marzo, un ottimo +13,4% in aprile, un + 7,4% in giugno e un + 1,8% in luglio.

 

Per quanto riguarda i nostri mercati di riferimento, da gennaio a luglio si registra un + 2,9% per il mercato italiano e un + 7,1% per quello straniero; una crescita complessiva quindi trainata senza dubbio dal mercato estero, con un dato che non veniva raggiunto da diversi anni, la quota-record di 24,2% sul totale delle presenze. Uno ‘sfondamento’ delle barriera del 24% del segmento straniero che richiama stagioni fortunate del passato.

 

A questo proposito si evidenziano i dati della Germania (+4,9% con 408.924 presenze) e della Russia (+37,4% con 393.629 presenze), due mercati quindi che quasi si equivalgono e che si dimostrano ancora una volta trainanti (pesano rispettivamente per il 18,3% e il 17,6% dell’intero totale estero)

Bene la Francia (+5,2%) e la Svizzera (+4,1%), pur con ‘pesature’ inferiori (9% e 12% sulla quota straniera).

Qualche criticità – ma con dei distinguo – relativa ad alcuni Paesi. Abbiamo infatti un –5,5% per l’Austria, un -6,6% per il Benelux ed un – 17,3% per il Paesi Scandinavi.

Un’analisi più attenta però ci mostra che proprio quei Paesi sono quelli che si mettono maggiormente in evidenza, e positivamente, relativamente all’entroterra: Austria +24%, Benelux +6,8%, Paesi Scandinavi +68,5%.

Da segnalare inoltre un +6,2% della Germania, un + 45,7% della Francia.

 

Per quanto riguarda l’entroterra quindi abbiamo che il mercato estero vale in termini percentuali il 31,5% sul totale. Più in generale i dati relativi ai Comuni dell’entroterra riportano un +21,4% ( con un + 27% mercato italiano e + 10,8% mercato estero).

Questo a dimostrare, da un lato, che la diversificazione del prodotto paga e che alcuni nostri mercati di riferimento cominciano a prendere strutturalmente in considerazione un tipo di vacanza diversa da quella strettamente balneare e, dall’altro, che la direzione intrapresa dalla Provincia di Rimini, dai Comuni dell’entroterra e dagli operatori nel raccontare e “vendere” un prodotto turistico autonomo con un brand – Malatesta&Montefeltro - ed una comunicazione dedicata si sta rivelando molto interessante.

 

Per quanto riguarda, infine, il mercato italiano, i dati confermano la Lombardia come primo “cliente” domestico con un +5,7% ( 2.310.653 presenze) e a seguire il Piemonte con un + 7,1% ( 621.811 presenze).

 

“Lo abbiamo affermato un mese fa- dichiara l’Assessore al Turismo della Provincia di Rimini, Fabio Galli-, e cioè cautela nei numeri e nelle analisi in corso d’opera, soprattutto in una stagione dalle premesse preoccupanti perché figlie di una fase economica con pochi precedenti nella storia repubblicana. Ma detto questo, è necessario prendere atto di questi numeri ufficiali ISTAT che- se non determinano la redditività o il livello dei fatturati- chiariscono come il territorio riminese, proprio nei momenti di crisi, continui a svolgere alla perfezione il suo ruolo di meta più desiderata dagli italiani e, evidentemente, per una quota crescente di stranieri. E coinvolgendo finalmente anche l’entroterra. Dispiace a questo proposito registrare- specie in questa fase dove dovrebbe essere la fiducia a innervare le considerazioni piuttosto che il pessimismo non suffragato dai fatti- come le ‘impressioni di settembre’ continuino ad animare singolari dibattiti; così come spiace leggere bizzarre interpretazioni sul ruolo di internet nel turismo. Credo che più che il balletto delle cifre, quello che si dovrebbe evitare è il balletto delle dichiarazioni un tanto al chilo”.

 

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