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Economia

La Camera di commercio diventa romagnola: partito il processo di fusione con Forlì-Cesena

I consigli dei due enti camerali hanno approvato l'accorpamento, il primo a livello regionale

Il primo gennaio del 2017 nascerà la camera di Commercio della Romagna-Forlì-Cesena e Rimini. I consigli dei due enti camerali hanno approvato l'accorpamento, il primo a livello regionale. "Si tratta - spiega Fabrizio Moretti, presidente della Camera di Commercio di Rimini - di un accordo strategico di grande rilevanza che va ben oltre il mero rispetto degli obblighi previsti dalla legge di riforma che prevede anche la riorganizzazione del sistema camerale, un accordo che coglie positivamente le sollecitazioni del nuovo presidente di Unioncamere Nazionale, Ivanhoe Lo Bello, di avviare i processi volontari di accorpamento nello spirito di autoriforma, per prevenire un intervento governativo che sarebbe, per i territori e le sue classi dirigenti, uno svilimento dei ruoli, autonomia e valori territoriali".

"L’ambito sul quale la nuova Camera di commercio eserciterà le proprie importanti funzioni nell'interesse delle imprese e dell'intero sistema economico, comprende 56 Comuni, oltre 730.000 abitanti, quasi 100.000 imprese e un valore aggiunto prodotto ogni anno dalle diverse attività economiche e produttive di 19,5 miliardi di euro. Sono sufficienti questi dati per comprendere l'importanza che il nuovo ente camerale avrà a livello regionale - aggiunge -. Dopo l'avvenuta approvazione da parte dei due Consigli camerali, bisognerà attendere il Decreto istitutivo della nuova Camera di commercio da parte del Ministero dello sviluppo economico, poi cominciare a realizzare, nel corso del prossimo anno, il vero e proprio processo di fusione che si concluderà con la nomina e l 'insediamento degli organi camerali rappresentati dal Consiglio, dal presidente, dalla Giunta e dal Collegio dei revisori".

"Le motivazioni che hanno portato all'accorpamento tra le due Camere di commercio, sono da ricercare, come già ricordato, non solo nell'evoluzione della normativa, ma nel vantaggio conseguibile dall'integrazione di due sistemi economici complementari, caratterizzati dalla diffusione delle piccole medio imprese e in particolare delle piccole imprese, dalla presenza di forti specializzazioni nella produzione di beni e servizi nei settori del turismo, del commercio, dell’artigianato, della manifattura e dell'agro-alimentare - continua Moretti -. Nella costituzione della nuova Camera di commercio, verranno tutelate e valorizzate le rappresentatività dei diversi territori, riorganizzando le funzioni e i servizi tradizionali e prevedendone altri innovativi, realizzando economie di scala nel rispetto di una sostenibilità economica e finanziaria che deve tenere conto della riduzione progressiva, nel triennio 2015/2017, delle entrate da diritto annuale secondo quanto previsto da una norma entrata in vigore nel 2014".

"La nuova Camera di commercio potrà comunque contare, sia pure in misura ridotta, sulle risorse provenienti dal diritto annuale pagato da tutte le imprese che hanno sede principale e unita' locali nel territorio di competenza, che coincide con quello delle attuali province di Forlì-Cesena e Rimini, oltre che sulla cospicua dotazione patrimoniale detenuta dai due enti camerali, rappresentata  soprattutto dalle partecipazioni azionarie in numerose società' di interesse pubblico locale - aggiunge -. Molto importante sarà anche il ruolo istituzionale che potrà esercitare la nuova Camera di commercio, sia nei confronti delle altre Istituzioni locali, a cominciare da Regione e Comuni, sia nell'ambito di un sistema camerale regionale e nazionale che uscirà profondamente trasformato dal processo di riforma in atto".

Secondo Moretti, "questo cambiamento e' necessario perché' le nuove Camere di commercio possano continuare a rappresentare un fondamentale supporto per le imprese e per un' economia che dopo tanti anni di crisi deve e può ricominciare a crescere. La nuova Camera, nel contesto di un’economia globale ogni giorno sempre in profonda trasformazione, rappresenta un’opportunità importante per sviluppare e moltiplicare la possibilità di accedere a risorse significative, renderne ancora più efficiente l’utilizzo con investimenti che valorizzino le potenzialità del sistema imprenditoriale dei territori, creando nel contempo un nuovo modello di sviluppo per realizzare un ecosistema sociale ed economico sempre più competitivo ed attrattivo".

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