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Economia

Imprese del commercio e lavoratori autonomi, ne chiudono più di quelle che aprono

A sottolineare il crollo delle partite Iva i dati Istat commentati da Confesercenti di Rimini

Calano i lavoratori autonomi, tra cui si contano anche le chiusure dei negozi. Solo nel 2023, secondo i dati Istat, hanno cessato l’attività 58mila imprese del commercio al dettaglio in Italia. Il mese di gennaio 2024 registra 34mila occupati in meno rispetto a dicembre 2023, di cui 24mila lavoratori indipendenti. 

“Un crollo su cui pesano anche le chiusure di attività nel terziario e, in particolare, nel commercio al dettaglio – osserva Fabrizio Vagnini, presidente Confesercenti provinciale Rimini –. Il calo degli autonomi di gennaio conferma il trend di riduzione strutturale dell’universo dei lavoratori indipendenti, che non ha ancora recuperato i livelli pre-pandemia. Una tendenza aggravata dalle difficoltà dei negozi, che pagano la frenata delle vendite dovuta all’inflazione. Nel corso del 2023, hanno cessato l’attività oltre 58mila imprese del commercio al dettaglio, di cui 43mila ditte individuali, a fronte di sole 23mila nuove aperture”.

Nonostante il rallentamento dell’inflazione persistono infatti numerosi fattori di incertezza, dalle tensioni internazionali al rallentamento della crescita globale, che coinvolge anche molte economie europee. “Anche il fronte dell’inflazione è ancora aperto: la stabilizzazione segnalata a febbraio è senz’altro positiva, ma preoccupa il rallentamento della discesa dei prezzi degli energetici, che potrebbe preludere ad un rientro dall’inflazione più lungo del previsto”.

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