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Comune Rimini: è in arrivo la stangata della Tari. Brasini: "è inevitabile"

L'aumento della tariffa dovuto ai mancati pagamenti che riguardano circa il 20% di utenze domestiche mentre l'80% è addebitabile alle attività

L'evasione dell'imposta dei rifiuti, fallito il meccanismo della tax compliance, non può che essere ovviata con un aumento delle tariffe. E così farà il Comune di Rimini per il quale il mancato introito per 2013 e 2014 ammonta a 10 milioni di euro. Cifra che, se ripetuta, rischia di fare saltare il banco per il bilancio 2015. Così l'assessore al Bilancio, Gianluca Brasini, annuncia "un aumento della tariffa Tari", in linea con le linee guida del ministero delle Finanze che "impongono ai Comuni, in presenza di un insoluto, di imputare alla tariffa complessiva dell'anno successivo una percentuale pari al 5% dell'importo del piano finanziario". Nel caso della città di Fellini circa 1,8 milioni di euro. Sul "pesante insoluto", spiega Brasini, "incide in maniera determinante la difficoltà delle piccole e medie imprese del territorio", ma "anche un atteggiamento elusorio da parte soprattutto di operatori economici".

Infatti "i mancati pagamenti riguardano circa il 20% di utenze domestiche mentre l'80% è addebitabile alle attività". L'approccio della tax compliance, prosegue, agevolando i contribuenti nell'adempimento degli obblighi tributari e con il recupero forzoso come extrema ratio, ha dato "scarsi" risultati: a fronte di solleciti per un milione di euro ne sono stati recuperati 50.000. Così "oggi è a fortissimo rischio di mancata riscossione una cifra imponente che inciderà in percentuale anche sulla Tari 2015". L'unica via è quella di un aumento della tariffa, appunto prevedibile già da ora.

(Agenzia Dire)

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