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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Confesercenti: "L'inflazione è in rallentamento, ma restano deboli i consumi delle famiglie"

Pari: "Altri elementi di incertezza per il 2024 i conflitti in Medio oriente e le decisioni della Bce"

Segnali positivi sul fronte dell’inflazione secondo l’Istat, che a dicembre ha registrato un nuovo rallentamento dei prezzi, dovuto soprattutto ai beni energetici che in questa fase hanno calmierato il paniere, e agli alimentari lavorati.
Il dato rilevante e già ampiamente previsto per il 2023 indica nel 5,7% la variazione media del tasso di inflazione. La frenata dell’inflazione dalla seconda metà del 2023 non dovrebbe, dunque, rappresentare un fatto episodico, soprattutto si osserva uno spegnimento delle tensioni dal lato dell’offerta: rallentano i prezzi delle materie prime, sta rientrando la situazione nelle catene di fornitura internazionale.

Nel 2024 si dovrebbe procedere verso una normalizzazione dei prezzi, pur non raggiungendo il 2%. “Tuttavia, le prospettive per l'anno appena iniziato restano ancora incerte – osserva Mirco Pari, direttore Confesercenti provinciale Rimini -: aumentano potere d’acquisto e risparmi, una sorta di energia potenziale inespressa di cui però non ne beneficiano i consumi, che restano il vero malato dell’economia domestica”.

“I deboli consumi delle famiglie, infatti, impattano in modo determinante sulla crescita complessiva della nostra economia e sono ancora in deficit rispetto ai livelli pre-covid, anche se è presumibile ipotizzare che con l’ultimo trimestre del 2023 si possano finalmente superare i livelli pre-crisi sanitaria”.

“Altro elemento di incertezza – continua Pari - sono conflitti in atto in Medio oriente, che rischiano di allargarsi come nel caso degli attacchi ai cargo nel mar Rosso. Questo creerebbe tensione sui mercati e potrebbe rallentare la discesa dell'inflazione, cosa che ovviamente ci auguriamo che non accada”.

“E resta il nodo delle decisioni di politica monetaria della Bce: l’auspicio è che si inizi a ridurre il costo del denaro che impatta in modo critico sulle famiglie, in particolare quelle con mutuo, e sulle imprese”.

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